La giornata è iniziata con un timido sole e il cielo, era cielo d'autunno. Assisi un tripudio di turisti e noi attendevamo davanti alla Basilica. Tre anni fa eravamo qui per Cestino, ora per Cicina e come tre anni fa sono emozionata allo stesso modo. Nei giorni scorsi tutto sembrava remare contro, l'influenza, gli imprevisti, il tempo che pareva non bastare, oggi sembra essersi tutto fermato e davanti a quell'altare, ogni cosa ha trovato il giusto posto. Padre Alfio è un frate francescano e la sua cerimonia è un po' fuori dagli schemi, può sbagliare lettura, farsi una risata e per fino infilarsi in un discorso più profano. Chi lo incontra per la prima volta può rimanerne perplesso e considerarlo anche un po' bizzarro, noi invece sappiamo che ci rappresenta molto e che il suo stare in mezzo al popolo, rende dei dogmi antichi, una realtà del ventunesimo secolo. Niente è mistico nelle sue parole e nel rito che celebra ed anche i capricci dei presenti che si alzano in coro, sono ammessi e accettabili, fanno parte della vita. Il cero, la veste bianca, l'acqua, simboli certo, ma simboli di qualcosa per noi importante e che ha un valore profondo. Poi il Cantico, quella meravigliosa canzone che celebra la Natura e che intono da quando Cestino era in fasce. Ascoltarla, lo calmava, sempre. Cicina è bellissima, sorridente e raggiante con la sua piega che, nonostante la seduta dal parrucchiere della sera prima, ha preso un'altra via. I suoi capelli, indomabili e sparati al vento, dicono: "Io sono questa e sono unica così"... il mio peccato di venia ha avuto la giusta punizione e mi servirà da lezione. Poi la cerimonia finisce ed io finalmente, dopo giorni, mi rilasso.
La sala è apparecchiata di tutto punto, pochi posti in realtà perché intorno a noi c'è solo chi conta sul serio e solo chi di cuore ha voluto esserci, e le grandi vetrate ci regalano, per panorama, un quadro reale. Ora è festa profana. Aperitivi, Antipasti caldi, freddi, il risotto e le tagliatelle della nonna e poi ancora un tacchino degno dei migliori Thanksgiving e dolci speciali e in quantità. Nel mezzo tante chiacchiere e risate, molte corse tra i tavoli, qualche bicchiere rovesciato e ospiti sicuramente un po' alticci. Lei, la festeggiata, coccolata e "strapazzata", se l’è goduta parecchio, consapevole che una giornata passata sempre in braccio, di sicuro, non le ricapiterà così facilmente. Lui ha fatto un po’ gli onori di casa, si è appropriato di un pezzetto di festa e ha capito che il fratello maggiore in questi casi, ha un ruolo importante. Noi invece, abbiamo sforato con le calorie ma fatto anche tanto movimento, e il conto alla fine potrebbe essere vicino al pareggio, in più ci sentiamo orgogliosi, perché questi mesi sono stati duri, e di sicuro altri ce ne saranno, ma siamo sopravvissuti e a guardarci intorno, abbiamo la netta sensazione che stiamo costruendo qualcosa di grande.