Domenico Giuliotti, Dizionario dell’omo salvatico

Da Paolorossi

AREZZO
Il paese d’Arezzo ha dato, in proporzione degli abitanti, il maggior numero di uomini grandi o segnalati all’ Italia. Basta rammentare Guido (l’inventore delle notazione musicale), Guittone, Petrarca, Michelangiolo, Cesalpino, Vasari, Pietro Aretino, Redi e altri moltissimi. Ora è in de- cadenza: gli ultimi aretini celebri sono, ahimè, il Guadagnoli, poeta sudicio, e il Chiarini, poeta pallido. Arezzo fu liberata da San Francesco dai demoni che l’abitavano ma pare che fossero tornati ai tempi di Dante che gli Aretini chiama « botoli ringhiosi ». Arezzo è città antica, quieta e bella, non sciupata ancora dalla civiltà (benché alcuni fabbriconi la minaccino) — e vi sono ancora stradine in salita, tra mura e case vecchie, dove l’erba verdeggia, ove si può dire orazione in pace sotto i tabernacoli : Via del Praticino, Via della Fioraia, “Via del Sasso verde sono ancora tra i pochi luoghi puliti e solitari del mondo. E nella Chiesa di San Francesco e’ uno de’ miracoli della pittura: il sogno di Costantino di Pier della Francesca.

ARNO
Fiumicello famoso che nasce e muore in Toscana. Per qualche secolo ha servito agli scrittori allobroghi lucani e padani per risciacquare i loro cenci, con esito molto ineguale. I fiorentini, forse per evitare questa servitù fluviale, l’hanno talmente intorbidato che oggi perfino le scrittrici napoletane, ed è tutto dire, si rifiutano di lavare nelle sue acque le loro pezze mestruali.

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