La mostra Acquatica di Pilar Dominguez si articola in due momenti. Il 4 giugno inaugura la mostra Acquatica con i lavori sull’acqua e sulla laguna su tela con tecnica mista e una serie di serigrafie e incisioni sui pesci.
Acquatica di Melina Scalise “L’acqua e tutto il mondo che vi gravita attorno sono elementi ricorrenti del lavoro artistico di Dominguez. A Spazio Tadini espose nel 2010 una serie di opere legate alla città partendo dai tombini. Anche in quel caso, il suo sguardo sul contesto urbano si spostò dagli edifici, alla strada, fino al sottosuolo dove scorre un’anima acquatica della città, una sorta di reticolo che collega, come un embrione, il centro urbano a madre terra. Nella mostra Acquatica, l’acqua esce alla luce del sole, ma non perde la sua identità di luogo, di spazio abitato, di percorso. Infatti, Dominguez non sceglie di raffigurare il mare, ma la laguna, in particolare quella veneziana che è acquitrino, che è “brodo primordiale” e via di transito di persone e di pesci. La sua attenzione si concentra sulle briccole che servono a “guidare” i naviganti in acque abbastanza alte per evitare di arenarsi, ma che, all’occorrenza, possono essere anche luoghi di attracco. Questo “viaggiare”, che sia in superficie, nel sottosuolo o nell’acqua è per Dominguez uno scorrere del tempo e delle cose, in cui però, il passato diventa sempre base per la costruzione del futuro e cerca, in questo, sempre punti di riferimento dai quali ripartire che sia un tombino o una briccola. Singolare, nella sua ricerca artistica anche l’attenzione verso i mezzi di locomozione, in particolare i treni. Per Dominguez anche le sue tele rappresentano degli “strumenti” di trasporto, luoghi portatori di tempo, spazi di stratificazione. Infatti, cambiano nel tempo, come testimoni del suo divenire tanto da perdere la loro riconoscibilità per tramutarsi in altro, per testimoniare un mondo nuovo perché è lì che Dominguez guarda: avanti, al futuro. Uno sguardo alto che riesce a trasmettere anche ai suoi studenti che, con lei, si addentrano nelle tecniche pittoriche e con lei “camminano”, fianco a fianco, in un universo temporale che è sempre futuro e mai passato. Gli anni per lei non sembrano passare perché il suo linguaggio è sempre presente e il suo essere è sempre lì dove ci sono dei giovani pronti a “contaminarla” di futuro. Per un’artista come Dominguez l’arte della stampa non poteva dunque passare inosservata. E’ lì, con il passare veloce del colore, con il passare e ripassare del torchio che segna il tempo, il suo tempo. Su questa idea della stampa si sviluppa la seconda parte della mostra Acquatica, ovvero la Pescheria Serigrafica che trasformerà, nell’ultima settimana di giugno, Spazio Tadini in un luogo dove lei, con i suoi allievi, aiuteranno i visitatori a stamparsi dei pesci su magliette o altri tessuti. Una sorta di pescheria dove il pesce non si mangerà, ma si stamperà. Il 23 giugno con la Pescheria Serigrafica si potrà dunque “comperare pesce”, ovvero farsi stampare o stamparsi da soli il pesce o i pesci che si desiderano su qualunque capo d’abbigliamento o accessorio dal copricostume alla borsa, dalla maglietta al vestito, dal lenzuolo al cuscino. Pilar Dominguez da anni insegna e gestisce una piccola stamperia d’arte, sarà un’occasione per conoscere le sue tecniche. La Pescheria Serigrafica sarà aperta anche domenica 30 giugno dalle 15.30 fino alle 19.