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Don Aldo Benevelli la "mia" stella polare /Un'accurata biografia di Cristina Broseghini a testimonianza di una vita vissuta interamente a servizio della pace e del Vangelo

Creato il 21 febbraio 2014 da Marianna06

 

  

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Scrive di lui Renzo Agasso, recensendo il libro della Broseghini, che la storia narrata è quella di un prete cuneese, nato a Monforte d’Alba nel 1923, che ha dedicato tutta la vita ai poveri, in Italia, in Africa, in Albania.

E io aggiungo un autentico samaritano, disponibile per  ogni dove. Uomo capace di affrontare anche le sfide più impensabili, proprio quelle dai più ritenute quasi  impossibili.

Promotore nell’arco di un’esistenza umanamente ricca di un’infinità d’iniziative, di cui  la più importante (quella per cui, in effetti, molti conoscono don Benevelli) è  stata  la nascita dell’LVIA(1966).

Una Ong di volontariato e cooperazione internazionale laica ma  d’ispirazione cristiana, con sedi a Cuneo e a Torino.

I progetti di solidarietà realizzati , appunto grazie all’LVIA, in Africa sono tantissimi  di fatto e quasi tutti portati a buon fine, con professionalità, da volontari seri e competenti.

Durante gli anni della seconda guerra mondiale, giovanissimo, don Aldo è partigiano e viene arrestato  dai fascisti e torturato.

Ed è da lì che poi scaturisce, negli anni seguenti, la decisione di farsi sacerdote. Sacerdote dell’umanità.

Amante di vasti orizzonti, pur risiedendo a Cuneo ma viaggiando di continuo, per essere presente lì dove si realizzavano i progetti (Africa) e supportare moralmente i “suoi” ragazzi, i volontari, fonda anche  l’Università della Pace “Giorgio La Pira”.

L’obiettivo è fare informazione ma anche formazione e formare, dunque, i formatori.

E chi scrive, anni addietro, ha frequentato con interesse e profitto persino  quei corsi, al termine dei quali veniva rilasciato un attestato ma, soprattutto,  rimaneva dentro un “fuoco sacro”  e tanta voglia di “fare”.

Docenti meravigliosi, certo, da Siro Lombardini, il noto economista , a Giorgio Ceragioli l’autore de “I Giobetti”, docente di urbanistica al Politecnico torinese.

E negli ultimi anni, ancora, don Benevelli promuove, a Cuneo, la mostra internazionale del libro Nord-Sud e, da sempre organizza, periodicamente,  la Carovana della Pace, che da Cuneo raggiunge Boves , per ricordare, alla data stabilita ,i martiri della resistenza partigiana caduti.

Queste per sommi capi alcune realizzazioni certamente importanti ma don Aldo  bisogna conoscerlo  e viverlo da vicino per capire l’uomo.

Le parole, anche le più forbite e studiate all'uopo, non rendono. Non possono rendere.

Il libro della Broseghini (Edizione Araba Fenice)  è pregevole per conoscere quella che è stata l’esistenza di un testimone del nostro tempo davvero molto speciale.

Ma avere condiviso idee e progetti fianco a fianco, nel vicino e nel lontano (telefonate all’alba che non si dimenticano facilmente), è tutta un’altra cosa.

E il pensiero e il cuore sempre rivolto all’Africa. All’ Africa che noi, quelli dell'LVIA,  abbiamo amato e amiamo.

Anche  quando in Italia e nel resto del mondo erano gli anni di pressante attualità della tragedia del popolo d’Albania.

  

   di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

  

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