L'ultimo saluto a don Gallo (qui un articolo di Gad Lerner pubblicato su la Repubblica di ieri) ha permesso di dare visibilità a quelle che sono state definite le "due Chiese", quella della gerarchia, impersonata dal cardinale Bagnasco, e quella, semplificata nella locuzione della "gente in carne e ossa", alle prese con le difficoltà e le contraddizioni della vita. Non si deve dimenticare, però, che don Gallo è rimasto sempre fedele alla sua Chiesa, anche quando la gerarchia lo emarginava, in ciò simile, se è lecito fare questo paragone, alla figura di Francesco d'Assisi. Ed è proprio con riferimento alla figura del nuovo papa che, nel nome, si è voluto richiamare esplicitamente al santo d'Assisi, don Gallo ha dedicato la sua ultima fatica letteraria, “In cammino con Francesco” (Chiarelettere, 2013). Così, don Gallo, parla delle speranze legate al nuovo pontificato: «Ora è arrivato papa Francesco a farci sperare di nuovo in una Chiesa dei poveri. Un sollievo dopo tanta pena. Sapranno i cattolici accogliere l’invito inequivocabile e sofferto a un rinnovamento radicale per ritornare a essere “Lumen gentium”, “luce delle genti”, un popolo di Dio in cammino per annunciare il Vangelo di liberazione per tutti, con il sostegno dello Spirito del Cristo risorto e vivo? Con l’elezione di Francesco tutto è possibile. I primi segnali sono di rottura con il passato e con un’idea di Chiesa arroccata e chiusa in se stessa. Le questioni che il nuovo papa dovrà affrontare sono tante e gravi».
L'ultimo saluto a don Gallo (qui un articolo di Gad Lerner pubblicato su la Repubblica di ieri) ha permesso di dare visibilità a quelle che sono state definite le "due Chiese", quella della gerarchia, impersonata dal cardinale Bagnasco, e quella, semplificata nella locuzione della "gente in carne e ossa", alle prese con le difficoltà e le contraddizioni della vita. Non si deve dimenticare, però, che don Gallo è rimasto sempre fedele alla sua Chiesa, anche quando la gerarchia lo emarginava, in ciò simile, se è lecito fare questo paragone, alla figura di Francesco d'Assisi. Ed è proprio con riferimento alla figura del nuovo papa che, nel nome, si è voluto richiamare esplicitamente al santo d'Assisi, don Gallo ha dedicato la sua ultima fatica letteraria, “In cammino con Francesco” (Chiarelettere, 2013). Così, don Gallo, parla delle speranze legate al nuovo pontificato: «Ora è arrivato papa Francesco a farci sperare di nuovo in una Chiesa dei poveri. Un sollievo dopo tanta pena. Sapranno i cattolici accogliere l’invito inequivocabile e sofferto a un rinnovamento radicale per ritornare a essere “Lumen gentium”, “luce delle genti”, un popolo di Dio in cammino per annunciare il Vangelo di liberazione per tutti, con il sostegno dello Spirito del Cristo risorto e vivo? Con l’elezione di Francesco tutto è possibile. I primi segnali sono di rottura con il passato e con un’idea di Chiesa arroccata e chiusa in se stessa. Le questioni che il nuovo papa dovrà affrontare sono tante e gravi».
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