Don Giovanni

Creato il 20 marzo 2011 da Pim

I miei primi ricordi di bambino hanno come colonna sonora le canzoni di Lucio Battisti, ascoltate su un mangiadischi azzurro marca Packson. Crescendo, esse si rifugiarono da qualche parte nella memoria, e finii per ritrovarle intatte all’epoca dei primi rossori adolescenziali. Da quel momento in avanti mi hanno accompagnato tra discese ardite e risalite sino all’età adulta.

Non sono un battistiano irriducibile: quelle canzoni appartengono semplicemente all’immaginario collettivo, di conseguenza al mio. Il punto è che non sono mai riuscito a identificarmi nei testi di Mogol. Sebbene ne abbia amato le atmosfere romantiche e apprezzi certo lirismo, una gran quantità di versi ha l'odore fastidioso del maschilismo vecchia maniera (parlo come una femminista sessantottina…). Per questo motivo non patii il trapasso da Mogol a Panella. Al contrario: quella di Battisti fu, secondo me, una mossa felice.

Don Giovanni costituì l’album della svolta. Fans e recensori rimasero disorientati, molti gridarono allo scandalo e dichiararono la fine del mito. A venticinque anni dall’uscita (marzo 1986), l’album resta invece un capolavoro per originalità e qualità. Le canzoni sono brevi atti unici, composti da melodie eleganti, ariose, incisive; le frasi musicali decollano in maniera sorprendente, lasciando nell’ascoltatore una misteriosa sensazione di vertigine. I testi, sospesi tra ermetismo e calembour, costituiscono un mosaico bizantino che s’incastona perfettamente nelle note. Gli arrangiamenti, cesellati da Greg Walsh, sottolineano il raffinato minimalismo dell’opera che ancora oggi affascina e sottilmente inquieta.

Dopo Don Giovanni ho fatto maggior fatica a orientarmi nel labirinto delle parole e il sound si è fatto troppo monotono per i miei gusti. Eppure continuo a pensare che Battisti abbia rappresentato l’avanguardia della musica pop, attraversando le generazioni, precorrendo stili e mode. Da Don Giovanni in poi ha cominciato a correre così veloce che pochi l’hanno seguito: ma io credo che il tempo gli darà, ancora una volta, ragione.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • GRAFICA: Il minimalismo di Kristina Krogh

    Kristina Krogh è un'artista e graphic designer danese con base a Copenhagen. Dopo essersi laureata nel 2011 all'Istituto di Arti Grafiche in Danimarca, ha decis... Leggere il seguito

    Il 12 giugno 2015 da   Osso Magazine
    ARTE, CULTURA, MUSICA
  • Minimalist Z

    Quando commissionai la copertina di Zona Z al sempre ottimo Giordano Efrodini, avevo ben chiaro in mente quale stile grafico volevo per quell’ebook: una cover... Leggere il seguito

    Il 06 giugno 2015 da   Mcnab75
    CULTURA, LIBRI
  • Recensione: Generazione di perplessi di Roberto Saporito

    Ciao a tutti! Come vi avevo anticipato, “L’angolino di Ale” si trasferirà presto su un’altra piattaforma (e ne approfitterò per fare un restyling totale de... Leggere il seguito

    Il 04 giugno 2015 da   L'Angolino Di Ale
    CULTURA, LIBRI
  • Raymond Carver: Racconti nel Cuore della Vita

    Diciassette racconti scavati nel midollo della vita. Parlarne non risulta solo difficile, ma quasi ingiusto, come se ogni aggiunta, ogni singolo commento non... Leggere il seguito

    Il 03 giugno 2015 da   Dietrolequinte
    CULTURA
  • Silent games

    Dal 1 giugno al 1 agosto 2015, Bacco Perbacco presenta “SILENT GAMES” Opere di DARIA KIRPACH e SILVANO DELLI CARRI (Litchi Studio). A cura di Giuseppe... Leggere il seguito

    Il 01 giugno 2015 da   Studioartesia
    CULTURA, INFORMAZIONE REGIONALE
  • Cannes in 48 recensioni (da Alias María a Zvizdan)

    Alias María Amnesia Amy AN As mil e uma noites – Volume 1, o inquieto (Arabian Nights vol. 1) Carol Cemetery of Splendour Chronic Comoara (Le Trésor) Dheepan... Leggere il seguito

    Il 29 maggio 2015 da   Luigilocatelli
    CINEMA, CULTURA, PROGRAMMI TV, TELEVISIONE