Don Jon

Creato il 01 dicembre 2013 da Arpio

Sesso, amore, erotismo. Tre cose spesso confuse tra loro ma che in realtà non sono la stessa cosa. Sono su tre piani differenti e hanno tre scopi differenti. Spesso si intrecciano, si aggrovigliano, rendendoci difficile comprendere tra l’una e l’altra, ma rimangono comunque separate e distinte. E’ il tema centrale su cui si fonda tutto il film Don Jon, prima fatica dietro la macchina da presa del giovane e talentuoso Joseph Gordon-Levitt, che l’anno scorso spuntava come i funghi ovunque (solo nel 2012 è apparso in quattro film, in uno dei quali era il protagonista, Looper), ma a me piace più ricordarlo per lo splendido 500 giorni insieme, in cui recitava al fianco della bellissima Zooey Deschanel. E se ci si pensa bene questo suo Don Jon non è così lontano da quel film, molti temi sono simili, a volte la somiglianza appare netta…Don Jon è la versione hard core di 500 giorni insieme, dai.

Il giovane Jon è un italo americano perso nel suo stereotipo, soprannominato dagli amici Don Jon in omaggio alla sua italianità e alla sua capacità di portarsi a letto una donna con il solo sguardo. Sesso, pulizia della casa, auto, famiglia, chiesa, palestra e pornografia sono tutto il suo mondo, ma il porno vince su tutto. Jon è convinto che un film porno sia meglio del sesso e nulla può fargli cambiare idea. Ogni sera va a letto con una ragazza diversa, una più bella dell’altra, ma non è soddisfatto. Data la frettolosa superficialità dei rapporti, ne trae scarse soddisfazione, sessualmente parlando, e così in un nefasto circolo vizioso torna al porno che lo diverte molto di più, senza costringerlo a recite fastidiose. Un giorno conosce Barbara (Scarlett Johansson), una donna bella come non ne aveva mai viste. Ma la ragazza non è una che si concede al primo colpo, né al secondo o al terzo. E così Jon cambia per lei. Inizia una relazione, ma non abbandona mai i porno, neanche dopo essersela portata al letto. Intrappolato nella morsa, la salvezza e la luce per Jon può arrivare da una liberale signora (Julianne Moore) che forse può indirizzarlo sulla strada giusta.

L’esordio di Gordon-Levitt alla regia è veramente scoppiettante. Un film eclettico dove la critica per la società moderna arrivare a toccare vette inaspettata: la fisicità, la superficialità e la sessualità umana, ma anche la forte critica verso la famiglia americana medio borghese e la chiesa cattolica, dipinta come priva di umanità, spenta nei suoi dogmi e nelle sue procedure standard. Un film dove il politically correct è illusorio e l’amore romantico resta dov’è il suo posto: nei film strappalacrime. Esilaranti, infatti, le comparsate di Channing Tatoom e Anne Hathaway nel film d’amore che Jon e Barbara vedono al cinema. Interessantissimo, invece, il personaggio di Barbara completamente speculare a quello di Jon. Anche lei è infatti un’analfabeta sentimentale e sessuale nella sua incarnazione della mean girl, quella che crede all’amore cinematografico e usa il sesso a scopo manipolatorio per portare l’uomo a fare quello che vuole lei, ovvero a formare una famiglia e fecondare uova. Se Jon dal canto suo vede le donne solo come tette e culo, Barbara non è diversa. Entrambi ossessionati del proprio corpo, perché questa è la cosa più importante nel vuoto intellettuale della loro vita, come bene si mostra prima dei titoli di testa in una carrellata della peggiore pubblicità sessista, i due non possono trovare un punto d’incontro.

I due personaggi sono l’emblema della superficialità. L’uomo palestrato che fa sfoggio del suo fisico per rimorchiare e vantasti con gli amici e la donna principessa, così presa dalla sua vita perfetta, da non rendersi conto che la realtà è tutt’altra cosa. Ma se il primo, grazie al naufragio della loro storia e a un piccolo aiuto esterno, riesce ad evolversi in una persona vera che capisce che il sesso non è una strada a senso unico ma un do ut des fisico e mentale, la seconda rimane aggrappata alla sua superficialità della sua vita, al suo universo rosa caramella dal quale guardare gli altri dall’alto in basso.
Il film, però, non è la commediuccia americana con l’arrivo di un nuovo e più significativo amore per Jon. Il lieto fine per lui arriva attraverso la consapevolezza che nella vita c’è di più del sesso a senso unico e della pornografia on line. Il sesso viene rivalutato da semplice atto convulso, ma senza moralizzarlo o dover per forza associare la parola sesso a quella di amore. Come dicevo all’inizio, sono cose diverse.



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