di Josep Gordon-Levitt (Usa, 2013)
con Joseph Gordon-Levitt, Scarlett Johansson, Julianne Moore
durata: 88 min.
★★★☆☆
Non è un'altra stupida commedia americana. E non è nemmeno un film che farà storia, intendiamoci. Però è innegabile che Don Jon sia un film intrigante, brillante opera prima di un giovane attore-sceneggiatore-regista che si conferma come una delle scoperte più interessanti del nuovo cinema a stelle e strisce: Joseph Gordon-Levitt è un bel tipo, una di quelle facce simpatiche e non convenzionali che bucano lo schermo, che ti ricordi sempre di aver già visto ma non ti ricordi mai dove... eppure nonostante non sia certo un veterano (ha appena 32 anni) ha già collezionato tanti film importanti: da 'protetto' di Christopher Nolan, che lo ha voluto in Inception e Il Cavaliere Oscuro-Il ritorno, ha al suo attivo anche un cult fantascientifico come Looper, e soprattutto un paio di deliziose commedie sentimentali come 50/50 e 500 giorni insieme, alle quali si è chiaramente ispirato per il suo debutto da dietro la cinepresa...
Certo, non siamo dalle parti di Shame e Levitt non è Fassbender, però davvero non si può dire che questa pellicola manchi di spunti d'interesse: è un film tutt'altro che corretto e edificante, e anche ben costruito a livello di personaggi: Jon e Barbara (una super-super-sensuale Scarlett Johansson) non sono certo come i fidanzatini di Peynet... sono, anzi, due prodotti della peggior sottocultura televisiva: sembrano infatti usciti entrambi da una puntata di Jersey Shore: lui è il classico macho ignorante, gretto e volgare, lei la tipica stronzetta della middle-class, coatta e bacchettona.
Altro che commedia romantica, dunque! Don Jon è un film al vetriolo, assolutamente non accomodante e irrispettoso di tutti i conformismi (eloquente la presa in giro della Chiesa e del mondo cattolico, vedasi le esilaranti scene dentro il confessionale, col prete che commina a Joe la penitenza in base al numero delle masturbazioni) ma innegabilmente divertente e brillante, oltre che diretto e senza fronzoli: gli appena 88 minuti di durata in questo caso sono un gran merito e consentono di non abbassare mai il ritmo. Peccato solo per il finale un po' troppo perbenista e sdolcinato (probabilmente imposto dalla produzione) in cui Joe intreccia una relazione con una donna matura e 'alternativa' (Julianne Moore) in grado di fargli scoprire la bontà dei sentimenti e il vero senso dell'amore... ma è l'unica pecca di una pellicola godibile, intelligente e tutt'altro che banale.