Benefattore dona 14 milioni di euro alla Caritas e il prete dice grazie. Spesi in viaggi e beni di lusso
E’ successo in provincia di Padova. Quattordici milioni di euro tra titoli, case, contanti, tutto destinato alla Caritas parrocchiale, in soccorso ai più bisognosi. Questa l’eredità lasciata nel suo testamento dal farmacista di Legnaro, il dottor Franco Focherini, morto ad Asiago nel dicembre dell’anno scorso. Non aveva figli e ha così deciso di donare tutto a chi è stato meno fortunato di lui.
Photo credit: bibendum84 / Foter.com / CC BY-SA
Tutto è bene quel che finisce bene dunque. Invece no. L’arciprete cinquantasettenne della parrocchia in provincia di Padova è ora indagato per appropriazione indebita. In meno di un anno avrebbe sperperato più di centomila euro. Viaggi in montagna sulle Dolomiti, vacanze in Sicilia in compagnia di amici (preti anch’essi), pranzi e cene in ristoranti di lusso, macchine, moto e interventi di chirurgia estetica a parenti e amici.
Per fortuna, però, è stato fermato “in tempo”. Oggi la cifra è stata congelata dalle autorità giudiziarie.
In seguito alla richiesta del pubblico ministero Sergio Dini il gip padovano Cristina Cavaggion ha firmato un decreto di sequestro preventivo del lascito; questo impedirà al parroco di disporre del patrimonio nonostante fosse lui il custode dell’eredità lasciata in dono.
Azioni di beneficenza come quella del dottor Focherini sono da considerarsi più uniche che rare. Si tratta di una cifra in grado di risolvere molti casi di povertà e di dare un reale sostegno a chi nella propria vita ha avuto delle difficoltà.
Il comportamento del prete verrà punito secondo la legge. Siamo tutti consapevoli che non esista un pena adeguata per reati di “mancata umanità”.
S.C.
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