Donna al volante

Da Phoebe1976 @phoebe1976

Interno macchina.

Notte o giorno scegliete voi, è indifferente.

Guida l’Amoremio, io sto seduta al lato passeggero.

Amoremio: “Ma guarda… che cazz… ma come guida questo?”

Phoebe: “Una lumaca!”

Amoremio: “Ma… accc… se va un po’ più piano torniamo indietro nel tempo!”

Phoebe: “Porta pazienza, sarà un uomo col cappello!”

Amoremio: “Macché, E’ UNA DONNA”

Phoebe: “Ma come fai a dirlo??”

Amoremio: “E’ UNA DONNA, SONO SICURO!” Afferma sorpassando l’utilitaria che avanza con la velocità tipica delle lumache da corsa.

Ecco, io non ho risposto, ma avrei voluto dire all’Amoremio che lo stereotipo delle donne che non sanno guidare è davvero una delle cose più maschiliste del mondo.

Che mica non è così, tra l’altro.

Che tanti uomini guidano con le orecchie allo stesso modo di certe donne.

E che comunque se noi donne magari siamo sovrappensiero  qualche volta mentre guidiamo è solo perché siamo troppo impegnate. Guidiamo e pensiamo alla spesa da fare, alla lavatrice, ai panni da stendere, al gatto che (pora stella) ha finito i croccantini e tu non glieli hai rimessi. E poi alla dieta, alla cellulite che avanza, ai pantaloni che (vaffanculo) non ti entrano più.

E anche a quello carino del terzo piano, al lavoro da consegnare, alle pratiche da sbrigare, e poi anche alle amiche che nonchiamipiù e alle rughe che stamattina ti sei vista in faccia. E no, non era il segno del cuscino.

Perciò, se una donna vi taglia la strada, va piano, non è reattiva al semaforo o solo ti mostra il dito medo quando cerchi di scavalcarla in fila in mezzo al traffico, no è che non sappia guidare: c’ha solo un milione di cose da fare.

Riflettici, maschio medio ciabattato, nonché campione olimpico di sgassata atomica.

Riflettici.

Ah, per la cronaca: era una donna…