Donna che lavora o donna mamma? (II parte)

Dopo aver affrontato ieri il tema delle mamme-lavoratrici e delle talvolta drammatiche condizioni in cui vengono a trovarsi al rientro dalla maternità, per dar seguito all’argomento, vi invito a leggere un interessante articolo pubblicato sul sito www.donnesulweb.it che tratta l’argomento con un taglio decisamente più operativo e intriso in “salsa Mobbing”.

E’ molto importante che le donne siano consapevoli che talvolta ci sono delle soluzioni, c’è la possibilità di venir fuori dalle difficili condizioni in cui vengono a trovarsi ad opera di imprenditori – o semplicemente di responsabili o capi ufficio – che mettono in atto comportamenti che spesso oltrepassano il limite delle Leggi vigenti nel nostro Paese.

Purtroppo negli ultimi anni queste “pratiche” – che possiamo senz’altro considerare MOBBING sul posto di lavoro – hanno subito un’impennata, o forse è soltanto aumentata la consapevolezza delle donne che sono più orientate a denunciare, portando così alla luce molti più casi di quanti non ne fossero denunciati solo pochi anni fa’.

Prima di spaventarsi di fronte a queste situazioni è bene aver presente un fattore importante: bisogna essere informati!
Non farsi trovare impreparati, leggere, chiedere, approfondire l’argomento e le fonti normative adeguate.

Il Codice Civile, il Testo Unico, le Leggi in materia di lavoro e maternità, non sono pane quotidiano per tutti ma il mondo di internet offre grandi opportunità sia per reperire materiale che per interpretarlo, anche attraverso forum che possano aiutare i non addetti ai lavori.

L’ignoranza della materia spesso è un grosso boomerang, chi cerca di mortificare la donna-mamma e il suo ruolo nella società, non deve quindi trovare le donne impreparate, la prima regola è informarsi, documentarsi ma anche accumulare nel tempo una documentazione, quanto più ricca possibile...

Per tutelarsi meglio quindi avere un archivio fornito, da esibire al momento giusto, può fare la differenza!


nanni