Donne CDA: dal Fattore D al familismo, il passo è breve?

Da Mirella

Scrive Camilla Carabini sull'emergente ed aggressivo FIRSTonline: "La legge n 120/2011 ha imposto a tutti gli organi sociali in scedenza dal 12 agosto di quest'anno di riservare almeno un quinto dei propri membri al genere meno rappresentato. Fino al 2015 la soglia è fissata al 20%, successivamente passerà al 33%. Di sicuro non è la soluzione ottimale, come ha dichiarato a FIRSTonline il senior economist dell'Ocse Andrea Goldstein, "perché sarebbe meglio vivere in un mondo 'perfetto' in cui meritocrazia e cooptazione sul merito consentano alle donne di accedere ai Cda".
Poiché in Italia, dal Fattore D al familismo amorale, il passo è breve, speriamo che questa sia invece l'occasione per smentire facili profezie. E soprattutto per voltare pagina.
"In Italia oggi sulle 23 donne presenti ai vertici delle 40 aziende del Ftse Mib solo 15 non hanno legami di parentela con la proprietà". Della "Casta dei Lord" e della "Casta dei figli di", siamo abbastanza stufi. Tutti. Anche perché è uno dei segni, ma allo stesso tempo una concausa, del declino italiano.
Bravissima, Camilla Carabini: un unico appunto: non chiamiamola "rivoluzione en rose", e sai perchè? Perché altrimenti non sarà una rivoluzione sociale, ma una "piccola quinquista di genere", relegata in un angolo buio...


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