Donne che comprano calze da uomo

Creato il 09 dicembre 2011 da Motherbrave
Abbasso un po' il livello della conversazione dei post precedenti. Sabato scorso ho avuto un raptus di shopping molesto. Perché poi uno dice la crisi, bisogna risparmiare, bisogna evitare gli sprechi, ma poi vieni colto da un senso infinito di privazione e ti devi rifare tutto in un colpo. Come quando sei a dieta, e il primo giorno mangi solo minestrone, e il secondo giorno solo frutta, e il terzo la suola di pollo ai ferri e il quarto entri nella prima pasticceria che trovi e in stato di trance ti divori qualsiasi cosa abbia più di 500 calorie. Ecco, dovevo solo comprare due copripiumini per i letti dei bambini, ma il cammino verso quel negozio era lastricato di tentazioni. E poi pioveva, per cui fare un percorso a tappe era d'obbligo. In mezzo a questa mia via crucis, in cui non ero io che svaligiavo i negozi, ma loro che svaligiavano me (e a questo proposito dico con orgoglio che anche questo atteggiamento è un aiuto a combattere la crisi, perché faccio girare l'economia), mi fermo da Calzedonia, perché, si sa, dopo che ti sei comprata dei vestiti ci devi abbinare delle calze. Oltre che le scarpe e le borse con le scarpe. Insomma, prendo queste calze, vado in cassa e la signorina, o signora, ma comunque con meno di 28 anni, carina, educata, bella presenza e, appunto, molto gggiovane, mi fa: "Se le interessa ci sono anche tutte le calze da uomo in offerta". Mi volto per vedere se si stesse rivolgendo a un uomo dietro di me, ma no, parlava proprio con me. Mentre nella mia mente apparivano chiare e in rapida successione le parole che non le avrei mai detto: "Ti sembro un uomo? Credi che i collant che ho appena comprato siano una copertura?", opto alla fine per una risposta superficiale, acida il giusto, ma non troppo polemica: "Grazie, eventualmente verrà il diretto interessato". Quella, per nulla turbata, persevera: "Allora le lascio il catalogo".Ah...maledette credenze popolari. Maledetti stereotipi. Maledetti luoghi comuni che riescono a far breccia pure nelle giovani generazioni. Ma dico io, cara commessa giovane, gentile ed educata, avrai 25 anni. E a 25 anni hai già fatto tuo il concetto per cui le donne comprano la biancheria agli uomini? Le mogli ai mariti? E hai fatto tuo anche il concetto che una, a una certa età, tipo la mia, è per forza sposata. Perché, cara commessa giovane, gentile ed educata, chi ti ha detto che sono sposata? O che ho un uomo? Io entro nel tuo negozio, compro un paio di collant e tu hai già decretato che sono vecchia abbastanza per avere un marito e per comprargli le calze. E allora è inutile che tu mi sorrida. Non c'è niente da sorridere. Perché sono sicura che al cliente maschio, quando viene a comprarsi le sue calze, non comunichi che i collant per signora hanno il 20% di sconto. "Se vuole ci sono anche le calze da donna in offerta..." Insomma, una si illude che da una certa età in giù i ragionamenti cambino, che certi luoghi comuni scompaiano e invece eccoli lì, pronti a proliferare ancora.
Sì, sono molto indispettita. Una va a comprarsi un paio di calze in un momento di shopping addiction e in tre secondi le ricordano il dovere di assolvere alle sue mansioni di moglie e di rinnovare la biancheria intima del marito. Mai un attimo di relax.

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