Certo questo accade perché siamo dentro a una società ancora maschile, perché la selezione avviene con questi criteri, perché il liberismo cerca di instillare la divisione dei diritti e di sfruttare a proprio vantaggio anche le battaglie di genere, talvolta agendo sottobanco, talvolta facendone oggetto di volgari pretesti. E’ quanto accaduto ieri con la banchiera docente Elsa Fornero, costretta per pura formalità ad incontrare la delegazione del forum dei giovani, un ensemble di incerta natura, ma tendente al bocconismo. Ma anche questo era irritante per la neoministra, così non appena ha visto che nella delegazione non c’erano donne ha subito trovato una via d’uscita dall’imbarazzo di doversi confrontare e com’è tipico dei professorini di scarsa vaglia e se n’è andata: «Se neanche i giovani hanno la consapevolezza che il contributo delle donne deve essere valorizzato – avrebbe detto – non si riesce ad andare da nessuna parte. Questo è un atteggiamento culturalmente sbagliato». Elsa dixit.
Io trovo culturalmente sbagliato che questi atteggiamenti siano presi da chi accinge ad aumentare di due anni l’età pensionabile delle donne e di chi si prepara a colpire in particolare le donne con il calcolo contributivo della pensione. Perché sono proprio le donne ad essere più colpite dal lavoro nero, senza diritti e sono esposte ad ogni tipo di ricatto. Anzi a dire la verità trovo questo atteggiamento rivoltante, ma forse è perché ho lo stomaco debole e i rospi non li so baciare con il trasporto necessario e con la dovuta ipocrisia. Questa fuga di fronte ai giovani con la scusa della mancanza di presenze femminili è solo uno squallido pretesto, una vera presa in giro delle donne.
E’ proprio vero, tira più un pelo sullo stomaco che una coppia di buoi.