Visto in DVD.
Il film è quello che ha lanciato Russell nell’olimpo della perversa albione cinematografica e devo ammettere che qui c’è gran parte di quello che verrà dopo: tanto chiacchiericcio filosofeggiante idealmente superbo, noia, peni. Il film, infatti, viene ricordato per lo più come il primo del cinema inglese a mostrare un nudo maschile integrale; in quest’ottica la scena madre di tutto il film è la sequenza di judo-nudo fra Alan “l’australiano” Bates e il feticcio Oliver Reed.
Direi che più o meno si sia detto tutto del film. In realtà bisogna ammettere che complessivamente è meno astruso delle opere successive del regista, manca tutta la sua visionarietà, i suo colori che colpiscono, la sua voglia di stupire ad oltranza; il che rende questo film stilisticamente banale e privo di quelli che sono i principali motivi di interesse nelle opere di Russell, per carità niente kitsch, ma tolto quello un lungometraggio di Russell diventa solo uno scatolone pieno di noia.