Donne (lesbiche) e motori

Creato il 17 dicembre 2010 da Motherbrave
Per dovere di cronaca, devo dare un seguito al post "Donne e motori", in cui raccontavo del Percorso Donna all'interno del Motor Show di Bologna. La Renault Twingo, presentata come "auto sensuale", ora viene finalmente pubblicizzata con un video:

Lo spot per ora è visibile solo su Sky, perché Rai e Mediaset non se la sono sentita. E già qui, mi viene un principio di nausea, pensando a tutti gli spot di culi-tette-sesso-stereotipi che le due reti ci propinano da secoli con allegria e senza porsi alcun problema di come la gente li interpreterà. Certo, il tema dell'omosessualità non è ancora stato apertamente sdoganato dalla comunicazione e per questo c'è una certa circospezione, dovuta, più che a un fattore di sensibilità, a un'atavica paura dell'ignoto. Ma siamo sicuri che questo spot stia realmente sdoganando il tema dell'omosessualità? "Così, investiamo sulle donne" ha detto l'ideatore della campagna. O forse voleva dire "investiamo LE donne"? Perché la sensazione che ho avuto io, donna, vedendo questo spot, è la classica scenetta stereotipata che tanto piacerebbe a un uomo. Due belle gnocche che flirtano tra loro (e fra l'altro, se guardate bene, all'inizio del video la mora sta flirtando proprio con un uomo), e finiscono con gioia su un letto pronte a regalare ciò che un certo genere maschile reconditamente sogna da sempre. Qual è la novità? Ho insomma la sensazione che questo spot sia il solito mix di stereotipi sesso-donna-macchina che ci ammorba da secoli.
In tutto ciò, mi auguro che l'omosessualità non venga mai sdoganata dalla comunicazione. Almeno non da QUESTO tipo di comunicazione. Perché gay e lesbiche finirebbero per fare la stessa fine delle donne: calati in contesti pieni di luoghi comuni (la checca isterica, la lesbica coi capelli corti e il giubbotto di pelle) e infarciti di tematiche sessuali a sproposito. Forse, la comunità omosessuale italiana, è meglio che continui a venire ignorata dalla pubblicità. Forse, è preferibile andarsi a vedere un film di Ozpetek.