Semplice era il messaggio da lanciare come semplici erano le persone scese per strada per rivendicarlo: non teorie per combattere la crisi e non poche radical chic (contate di persona dal Min. Gelmini), bensì cittadini qualsiasi, comuni (e non comunisti), che gridavano la propria chiara ed inequivocabile ragione.
Ma ancora più genuini erano i protagonisti nelle piazze: donne di tutte le età, da sole o con i propri partner e talvolta anche con prole al seguito, e senza alcuna bandiera partitica. Una massa innocente, disciplinata, che non viene trascinata verso il basso come avviene di solito, quando tutte le opinioni si appiattiscono puntualmente attorno a quelle del più stupido: una folla pacifica nel suo modo di esprimersi, ma apparentemente rivoluzionaria per i segnali che vuole lanciare ad un Paese fondamentalista come il nostro per il suo maschilismo congenito.
Certamente non sono dimostrazioni di piazza come queste che fanno cadere un governo; però la speranza è che possa avviare almeno un processo di miglioramento nella mentalità e nella percezione della gente.