Donne picchiate, private del cibo e torturate nelle "cliniche per lesbiche" in Ecuador

Creato il 12 novembre 2011 da Amaranthinemess @AmaranthineMess
[Traduzione dell'articolo Women beaten, starved and tortured in Ecuador's lesbian clinics. You can help. di Mookychick]

Donne picchiate, private del cibo e torturate nelle "cliniche per lesbiche" in Ecuador. Puoi fare qualcosa per aiutarle.

Proprio adesso,in Ecuador, centinaia di cliniche illegali, stanno tenendo prigioniere e letteralmente torturando giovani donne. Perchè sono lesbiche. Firma la petizione.
E' solo una timida ipotesi, ma immaginiamo che tu non sia contento di sapere che in Ecuador esistono cliniche illegali per la "cura dell'omosessualità" che tengono prigioniere delle donne che vengono poi stuprate, private del cibo, picchiate e torturate da sedicenti "curatori professionisti".
Allout.org sta cercando di dare maggior risalto possibile alla terrificante situazione presente in Ecuador alla quale il mondo sta appena iniziando a prestare attenzione. Proprio adesso, centinaia di cliniche illegali in Ecuador stanno catturando e torturando giovani donne poichè queste donne sono lesbiche. I clinici affermano che essere lesbiche significa essere malate e per questo offrono una brutale cura.
Il governo dell'Ecuador questa estate ha chiuso quasi trenta cliniche illegali per la "cura del lesbismo", ma molte sono ancora aperte. Mookychick supporta gli sforzi di All Out per fare in modo che queste cliniche vengano chiuse.
Queste cliniche per la "cura per l'omosessualità" continuano ad esistere ovunque nel mondo, nonostante il fatto che tutte le più importanti associazioni mediche e psichiatriche le abbiano screditate e denunciate per aver danneggiato la salute delle persone che avevano in cura. Solo qualche settimana fa, in Ecuador,  una giovane donna ha raccontato alla stampa di essere stata tenuta prigioniera in una di queste strutture per più di un mese e di essere stata stuprata e umiliata da guardie che le gettavano addosso acqua ed urina. E' stata liberata - con l'aiuto di sua madre - ma molte altre donne non sono riuscite a fuggire.
Alcuni genitori confusi stanno forzando i loro figli a stare "in quarantena" in queste cliniche pericolose ed illegali. I cittadini votanti ecuadoriani hanno approvato una costituzione progressista che supporta i diritti degli omosessuali, incluse le unioni civili federali per le coppie dello stesso sesso. Il Paese è persino dotato di severe leggi che puniscono la violenza sulle donne. Ad ogni modo, a dispetto di quanto belle siano queste leggi sulla carta, queste pericolose cliniche passano inosservate.
Gli attivisti dell'Ecuador e i loro partners di Change.org e Credo stanno mandando una petiozione al ministro della salute affinchè faccia chiudere queste cliniche. Ci aiuterai anche tu?
L'attuale presidente ecuadoriano, il Presidente Correa, si è posto come un leader progressista. Il Governo dell'Ecuador supporta l'uguaglianza dei diritti e sta lavorando sodo alla chiusura di queste cliniche ma questo processo è ostacolato dalla mancaza di educazione. Come uno dei nostri lettori ecuadoriani ha scritto "Alcune, o la maggior parte delle scuole e delle scuole superiori ancora diffondono fra gli studenti l'idea che l'omosessualità sia una malattia e raccomandano particolarmente ai genitori queste terribili strutture come parte di una soluzione. Ed è persino peggio che la nostra "cultura" sia così tanto succube che i bambini non possono neppure parlarne senza diventare vittime di bullismo". Affrontare la rieducazione è un compito complicato e a lungo termine ma mostrare al Presidente Correa che queste cliniche sono al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica può aiutare a tenere questa questione in cima alle preoccupazioni del Governo. Se aggiungi il tuo nome alla Petizione di All Out, la petizione firmata verrà poi spedita direttamente al Presidente Correa che, se tutto va bene, manterrà l'attenzione sulla faccenda e aumenterà i propri sforzi per bandire queste "cliniche per la cura dell'omosessualità".
traduzione di Elena Spadafora