Doping, Cavendish confessa: “Ho saltato un test”

Creato il 07 gennaio 2012 da Fumagale @ciclo_news

Si è giocato il primo bonus, Mark Cavendish (team Sky), e adesso deve stare attento a non cadere ancora nello stesso errore: alla terza c’è la squalifica, per doping (supposto, ma pur sempre doping).

Secondo quanto rivelato da La Gazzetta dello Sport, infatti, il ciclista britannico, campione del mondo a Copenhagen 2011 (a lui spetta l’onore e l’onere di indossare l’iride nella stagione che sta per cominciare), ha saltato un controllo antidoping lo scorso aprile, venendo meno al dovere di comunicare i propri spostamenti per agevolare il compito degli ispettori dell’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) chiamati ad effettuare i controlli a sorpresa fuori competizione a carico dei ciclisti professionisti.

E’ stata una mia mancanza: ero sull’Etna con la BBC e gli organizzatori del Giro d’Italia per le riprese di un documentario e mi sono dimenticato di informare gli ispettori. Si tratta di un semplice problema burocratico.

Così gli ispettori, intenzionati ad effettuare un controllo, non hanno trovato Mark Cavendish una volta recatisi nel luogo in cui egli aveva detto di trovarsi. Una negligenza ammessa dal regolamento, ma solo fino a un massimo di 3 volte nell’arco degli ultimi 18 mesi.

Tanto può bastare per accostare il campione britannico al sospetto di doping? Cavendish si difende:

Sono perfettamente consapevole dell’importanza dei controlli (di recente ha lanciato i propri strali contro i colleghi che ancora fanno “i furbi”, dicendosi convinto che comunque sono in diminuzione perché è cresciuto il senso di responsabilità dei ciclisti, così come sono aumentati i controlli), ma a mia discolpa posso dire che ho ricevuto una visita anche la settimana precedente e due nei giorni successivi e in tutte queste occasioni sono risultato pulito, faccio 60 controlli all’anno io!

La UCI ha annunciato di non essere intenzionata ad intraprendere alcuna misura coercitiva nei confronti dell’atleta.


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