Segnalo questo convegno organizzato dall'Istituto Jaques Maritain sul tema del potenziamento umano (in ambito sportivo).
La logica del doping guarda al
fenomeno sportivo esclusivamente in termini di performance e afferma,
come Al Pacino in Ogni maledetta domenica, che «vincere non è la
cosa più importante, è l’unica cosa che conta». Il massimo risultato
possibile sembrerebbe dunque il solo fine nel mirino dell’atleta, e
tutto ciò che consente di conseguirlo è salutato con
favore. Del resto, si dice, si gioca per vincere.
Coerentemente con tale premessa – e invocando la libertà di ciascuno di assumersi i “rischi d’impresa” tipici
della propria professione – non mancano i fautori di una
liberalizzazione del doping sportivo. Questo, si dice, renderebbe, da
un lato, il fenomeno più controllato e sicuro e, dall’altro, non
legittimerebbe le pratiche potenzianti, togliendo loro la patina
dell’imbroglio. Se non c’è più una regola infranta, e uno è
libero di doparsi o meno, dov’è il problema?
Per rispondere a questa domanda
provocatoria, e ad altre ad essa collegate, Auxilia onlus e l’Istituto
Jacques Maritain promuovono, in collaborazione con il corso di
laurea in Scienze Motorie dell’Università di Udine, una tavola
rotonda dedicata al senso e ai valori della pratica sportiva.
PROGRAMMA
Moderatore: Pietro Enrico di Prampero, Università di Udine
Saluti Istituzionali: Massimiliano Fanni Canelles, Presidente di Auxilia onlus
Lo
sport fa male alla salute?
Massimo Baraldo, farmacologo – Università di Udine
Cosa
c’è nella testa degli atleti?
Marcella Bounous, psicologa dello sport–IUSVE
Liberalizzare
il doping?
Luca Grion, filosofo morale – Università di Udine
L’incontro si terrà presso la Casa dello Studente, Via Comitato per l’Università Friulana, Gemona del Friuli (UD)
Doping sportivo: solo un problema di regole? Gemona del Friuli, 20 marzo 2014
Creato il 19 marzo 2014 da EstropicoPotrebbero interessarti anche :