L'obiettivo di questa legge è quello di diffondere la conoscenza storica del percorso di unificazione dello stato Italiano e mantenere vivo il senso di appartenenza civica.A tal fine nel corrente anno scolastico saranno attivati nelle scuole di ogni grado percorsi didattici per formare gli alunni e raccontargli il significato di risorgimento, la via che ha portato all'unità nazionale, soffermandosi in maniera particolare sulla formazione della costituzione.
Le polemiche chiaramente non sono mancate, se fossimo tutti d'accordo, non saremmo in Italia.Il partito leghista ha definito l'iniziativa antistorica e soprattutto retorica dissociandosi completamente da quella che è stata la decisione del senato; persone piú comuni si sono limitate ad esprimere il loro disappunto affermando che i ragazzi di oggi non conoscono la storia, l'italiano per non parlare della geografia, l'insegnamento dell'inno sarebbe una grande perdita di tempo e soprattutto sarebbe come bombardare la loro mente quotidianamente con strofe di una "canzone" recitata dalle voci zelanti delle insegnanti.Insomma dopo averli annoiati con "I promessi sposi " e con la " divina commedia" ci voleva anche l'inno di Mameli?
Come ogni notizia, regalata al popolo italiano, anche questa al posto di essere letta è stata interpretata, infatti di tutto il disegno di legge del senato, di tutto quanto il buon proposito di civilizzazione, di educazione alla conoscenza delle origini del nostro paese, è stata utilizzata, dalla stampa in primis, l'unico grande dettaglio che c'era ovvero l'insegnamento dell'inno, per strumentalizzarlo come polemica.È su tutte le maggiori testate, con giri di parole o meno: " Inno di Mameli a memoria fra i banchi di scuola", forse è stato uno degli argomenti piú trattati negli ultimi giorni unicamente in questi termini,cosí che ancora prima di fare il proprio ingresso nelle scuole il nostro Inno ha già subito quella terribile banalizzazione che prima di lui hanno dovuto sopportare i più grandi autori della storia della letteratura con i loro relativi capolavori, oltre al fatto che, come di consueto, si è capito ben poco di ció che è stato detto.La perspicacia del popolo di Italia.
Francesca Civiello