Il tasso di disoccupazione torna a salire al 12,7% a febbraio, dopo il “forte calo” di dicembre e l’ulteriore diminuzione di gennaio. Lo rileva l’Istat nei dati provvisori segnalando un aumento di 0,1 punti sul mese e di 0,2 punti sull’anno, che riporta il tasso al livello di dicembre. I disoccupati sono 23 mila in più. A febbraio, invece, secondo l’ultimo dato diffuso oggi da Eurostat, il tasso di disoccupazione è stato pari all’11,3% nell’Eurozona (era l’11,4% in gennaio e l’11,8% nel febbraio 2014), ed è al livello più basso dal maggio di 3 anni fa.
(allnewslive24.com)
La disoccupazione torna a salire al 12,7% a febbraio. Lo rileva l’Istat, secondo i dati preliminari: dopo il forte calo registrato a dicembre, seguito da un’ulteriore diminuzione a gennaio, a febbraio il tasso di disoccupazione sale di 0,1 punti percentuali, tornando al 12,7%, lo stesso livello di dicembre e di 0,2 punti più elevato rispetto a febbraio 2014. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è cresciuto del 2,1% (+67 mila), rileva l’Istat. Su base mensile i disoccupati aumentano dello 0,7% (+23 mila). Sul fronte occupazione, dopo la crescita del mese di dicembre e la sostanziale stabilità di gennaio, a febbraio 2015 gli occupati diminuiscono dello 0,2% (-44 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,7%, cala nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali. Rispetto a febbraio 2014, l’occupazione è cresciuta dello 0,4% (+93 mila) e il tasso di occupazione di 0,2 punti. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni mostra un lieve incremento nell’ultimo mese (+0,1%), rimanendo su valori prossimi a quelli dei due mesi precedenti. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 36,0%, contro il 36,4% di febbraio 2014. Su base annua gli inattivi diminuiscono dell’1,4% (-204 mila).
Il calo dell’occupazione a febbraio è dovuto esclusivamente alla diminuzione delle lavoratrici. L’Istat sottolinea che gli occupati di sesso maschile sono “sostanzialmente stabili” mentre quelli di sesso femminile diminuiscono in un mese di 42 mila unità. Anche il tasso di disoccupazione cresce al 14,1% per le donne (+0,3 punti su mese e +0,9 punti su anno) mentre per gli uomini è all’11,7% (invariato sul mese e in calo di 0,3 punti nell’anno).
Il parere dell’Istat. I tecnici dell’istituto precisano che si tratta di dati non confrontabili con quelli del governo sulle 79 mila attivazioni di nuovi contratti, che “sono dati di diversa natura e non necessariamente significano nuovi occupati. Possono anche essere transizioni dal tempo determinato e altri tipi di contratti”. L’Istat informa che nel periodo dicembre-febbraio rispetto ai tre mesi precedenti l’occupazione “è rimasta sostanzialmente stabile, mentre il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,4 punti, in larga misura per la risalita del tasso di inattività”.
Ancora un lieve calo per la disoccupazione europea. A febbraio, secondo l’ultimo dato diffuso oggi da Eurostat, il tasso è stato pari all’11,3% nell’Eurozona (era l’11,4% in gennaio e l’11,8% nel febbraio 2014), al livello più basso dal maggio di 3 anni fa. Nell’Ue il tasso di disoccupazione, pari al 9,8%, ha toccato il minimo dal settembre 2011 (era 9,9% nel mese precedente e del 10,5% un anno prima). Secondo Eurostat, in febbraio i disoccupati europei erano 23,887 milioni, di cui 18,204 nell’Eurozona: rispettivamente, 91 mila e 49 mila in meno rispetto al mese precedente, e 1,547 milioni in meno rispetto al febbraio del 2014 (643 mila nell’Eurozona). I paesi con più disoccupati sono sempre Spagna (23,2%) e Grecia (26%, dato di dicembre) mentre quelli con il tasso più basso sono Germania (4,8%) e Austria (5,3%). In Italia, il tasso, come detto prima, è al 12,7%. Negli Stati Uniti, il dato di febbraio è pari al 5,5%. Resta elevato il tasso di disoccupazione giovanile: in febbraio, 4,850 milioni di europei sotto i 25 anni non avevano lavoro (21,1%), di cui 3,245 milioni nell’Eurozona, pari al 22,9%. L’Italia si conferma fra i paesi in cui il fenomeno è più accentuato, con il 42,6%: si è registrato un aumento di 1,3 punti rispetto al mese precedente e di 0,1 punti rispetto all’anno precedente.