Una biblioteca di pubblica lettura
Nel frattempo ho anche iniziato il tirocinio in biblioteca, la settimana scorsa. Per adesso ho fatto unicamente due intensi giorni, per un totale di 13 misere ore.Il primo giorno è stato un po' deludente all'inizio: sono stata presa e messa dietro al bancone, a fare nulla se non a mettere a posto i libri restituiti, a "sorvegliarmi" c'era il sostituto della bibliotecaria quasi-ufficiale. Quasi perché pur essendo molto in gamba e pur lavorando da anni lì è assunta tramite cooperativa. Cosa vuol dire? Che se in comune l'anno prossimo non avessero più voglia/possibilità di tenerla...detto, fatto: niente appalto e lei sarebbe a casa, senza tanti pensieri. Comunque, pensieri negativi e rabbiosi a parte. (rabbiosi perché è una di quelle persone che sanno fare davvero bene il loro lavoro). IL PRIMO GIORNO dicevo sono rimasta per buona parte della giornata seduta su una sedia alzandomi qualche volta per portare i libri a posto. Ho chiacchierato col sostituto delle solite cose: la crisi, i precari, il non lavoro... Dopo l'allegro parlare sono arrivate la bibliotecaria, la mia tutor e l'assessore alla cultura, si doveva preparare la serata, ovvero incontro-con-l'autore. La biblioteca in questo periodo aveva organizzato un ciclo di incontri con diversi autori del luogo, perché si potessero promuovere gratuitamente e per farsi conoscere almeno dai loro compaesani. Una bella iniziativa, cui il paese (15mila abitanti) sembra aver risposto bene ( forse perché dopo c'era il rinfresco gratuito). Ero ansiosa di vedere questo incontro. E che dire, sono rimasta un po' delusa."Uhm..Io voglio fare solo i soldi con i miei libri!"
La scrittrice ha confermato i miei peggiori pregiudizi sugli autori esordienti: è arrivata tardi, all'ora in cui avrebbe dovuto iniziare, quando c'era già gente ad aspettare; ha impiegato almeno altri 40 minuti a preparare l'occorrente e se stessa (???); come prima cosa ha messo in bella vista i suoi libretti sperando che gli amici glielo comprassero. Poi ha iniziato, facendosi presentare da un'amica che non ha fatto altro che ripetere che era un genio incompreso, poi ha iniziato l'altra amica che doveva leggere le sue poesie e le ha lette, con gli occhi chiusi. Poi io sono uscita. Sono rimasta fuori ad aiutare per il rinfresco...finché non si son sentite voci concitate dentro il piccolo anfiteatro...cosa si è scoperto? Che nella fretta di leggere e decantare le poesie, la scrittrice si era dimenticata della terza amica, la ballerina che doveva ballare sulle poesie, che ad un certo punto si è stufata e si è messa ad urlare. Non so cosa si siano dette, so solo che al momento del rinfresco la ballerina è letteralmente volata via. Tutto sommato la serata è stata divertente. Ho imparato che gli scrittori più sono sconosciuti più sono intrattabili (spero non tutti), che se lo spumante è chiuso nessuno te lo chiederà ma una volta aperto non ce ne sarà mai abbastanza, che gli anziani sono sempre i primi ad arrivare e vogliono essere intrattenuti.IL SECONDO GIORNO invece è stato più allegro anche se stavolta non c'erano scrittori (per fortuna?).Sono stata tutto il tempo con la bibliotecaria; tra una chiacchiera e l'altra all'inizio sono stata al bancone e ho nuovamente sistemato i libri. Però ho avuto anche l'occasione di registrare i rientri e anche di prestare qualche libro: piccole cose, che però mi hanno fatto sentire utile. Ho avuto anche un momento imbarazzante in cui ho chiesto a una bambina come si chiamava, ma tra lei che era timidissima e io che sono mezza sorda è stata necessario chiamare la mamma che imbronciata mi ha fatto lo spelling del nome, lettera per lettera.
Migliaia di libri per descrivere
le mirabolanti avventure
di un gruppo di ragazzine
baby-sitter.
Come NON dovrebbe essere una bibliotecaria:
triste, sola, possessiva.
Finalmente comunque sono arrivate le 21.30, dopo aver sistemato gli ultimi libri, sistemate le sedie, aver constatato che nella sezione Varia qualcuno si sia divertito a scambiare tutti i libri di posto [non ti preoccupare Silvia, sarà compito tuo mettere tutto a posto!], non aver saputo dire a un utente disperso [ma da dove è sbucato?] dove fosse la sezione Storia, finalmente sono giunte le 22, ora di andare a casa per morire sul letto dopo quasi 8 ore passate a riordinare libri in quella bellissima biblioteca con l'aria condizionata rotta [era un forno a 30 gradi].