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Dopo la puntata di Le iene, boicottiamo “Napoli Sotterranea” e visitiamo la Galleria Borbonica

Creato il 26 maggio 2014 da Molipier @pier78
Dopo la puntata di Le iene, boicottiamo “Napoli Sotterranea” e visitiamo la Galleria Borbonica

La puntata di mercoledì 7 maggio della trasmissione televisiva “Le iene” ha evidenziato uno dei, purtroppo, numerosi casi d’inganno e furbizia che si verificano nel nostro Paese. Nel corso del programma, è infatti andato in onda il servizio “Il furbetto del sottosuolo”, in cui l’inviato Davide Golia ha portato alla luce alcuni fatti sconcertanti che hanno visto come protagonista il presidente dell’associazione Napoli Sotterranea, Enzo Albertini.

Enzo Albertini ha, prima, acquistato i domini internet relativi al Tunnel Borbonico, malgrado la gestione del suddetto tunnel, scoperto nel corso del 2005, spettasse e spetti all’associazione Borbonica Sotterranea. In seguito, ha inserito la visita al Tunnel Borbonico nel programma della sua associazione, fingendo che il tunnel fosse un cunicolo qualunque del sottosuolo a cui ha accesso la sua associazione Napoli Sotterranea e da cui il vero Tunnel Borbonico è distante ben 7 km. Come non bastasse, Enzo Albertini ha avuto l’ardire di aggiungere alle visite guidate della sua associazione anche un teatro greco-romano per cui non aveva richiesto la necessaria autorizzazione della Sovrintendenza dei Beni archeologici di Napoli.

Mi pare il minimo invitare gli hotel a Napoli, le agenzie turistiche locali, il sito ufficiale del turismo italiano, Italia.it, e anche i più popolari siti internet di viaggio, da Booking ad Expedia, a promuovere una campagna di boicottaggio contro questo signore. E magari, in contrasto, caldeggiare la visita dell’autentico Tunnel Borbonico, che l’associazione Borbonica Sotterranea è stata costretta a ribattezzare Galleria Borbonica.

Per quello che mi riguarda, posso solo suggerirvi di fare tappa alla Galleria Borbonica durante il vostro prossimo soggiorno napoletano. Anche perché ne vale veramente la pena. Il tunnel, che risale al 1853 e fu fatto edificare da Alvino, costituisce uno dei più significativi esempi dei progetti d’ingegneria civile realizzati dai Borbone. Inoltre, il tunnel fu utilizzato come spazio di riparo e ricovero, specie durante la Seconda Guerra Mondiale, e al suo interno sono stati rinvenuti oggetti, statue e persino moto e auto del passato: tra i reperti, spiccano soprattutto alcune cisterne dei secoli XVI e XVII.

Tre sono i percorsi a disposizione dei turisti: il primo, quello “Standard”, vi farà camminare tra le cisterne e le parti del tunnel utilizzate durante la guerra; il secondo, denominato “Avventura”, si concentra sulle cisterne antiche e su un tratto inondato dall’acqua, navigabile per mezzo di una zattera; il terzo, lo “Speleo”, vi condurrà tra cunicoli e cisterne e vi farà sorvolare una cisterna del Seicento a bordo di una teleferica. Per maggiori informazioni, visitate pure il sito ufficiale della Galleria Borbonica.


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