Dopo la sentenza de L'Aja: adesso Cile e Perù si contendono il triangolo sulla costa
Da Rottasudovest
Le navi peruviane entrano nelle nuove acque nazionali, titola il quotidiano
limeño La República, al dare notizia dell'ingresso della nave pattuglia San
Parti della Guardia Marina e dell'imbarcazione di ricerca scientifica Melo nel
triangolo esterno, la nuova zona di mare che la sentenza della Corte di
Giustizia de L'Aja ha assegnato al Perù, per chiudere la contesa della
frontiera marina con il Cile.
Lo ricordiamo. Un paio di giorni fa L'Aja ha stabilito che la frontiera tra i
due Paesi passi dall'Hito 1, sulla costa, da entrambi riconosciuto come posto
di confine, e segua il parallelo fino a 80 miglia dentro il mare; di lì, dal
cosiddetto punto A, il confine si inclina con una linea equidistante dalle due coste, fino
al punto B, alle 200 miglia, che marcano il limite territoriale tra i due Paesi. E' una
sentenza che ha soddisfatto il Perù, che vede riconosciuta la sovranità sul
triangolo esterno, che si forma tra la vecchia e la nuova linea di confine, e
che ha lasciato l'amaro in bocca al Cile, che ha però già annunciato che la
rispetterà, senza porre ostacoli.
Prima del verdetto olandese, Santiago aveva chiesto sei mesi per rendere
effettiva la sentenza, Lima aveva affermato che le sentenze si applicano
immediatamente. Per cui ieri ha preso possesso delle sue nuove acque
territoriali e ha inviato le due imbarcazioni, "per vegliare sulla
sicurezza del mare, la protezione dell'ambiente, le sue risorse e ricchezze,
così come per il controllo e l'interdizione di qualunque attività illecita",
come ha riferito il capitano Eugenio Rey, a bordo della San Parti.
I toni del Perù sono altisonanti, in questi giorni, con l'eccessivo protagonismo
di Alan Garcia, l'ex presidente che si è rivolto a L'Aja per risolvere il
vecchio contenzioso sulla frontiera marina con il Cile e che non ha avuto la
cortesia di aspettare che il primo a reagire, dopo la lettura del verdetto,
fosse il presidente Ollanta Humala, cercando di prendersi ogni merito. Troppo nazionalismo, nel Perù di queste ore,
troppa voglia di impadronirsi del parziale successo, mentre a Santiago del Cile
si è rallentati dal passaggio dei poteri tra Sebastián Piñera e Michelle
Bachelet.
Un passaggio che però non impedisce al Cile di rivendicare adesso la sovranità
sul 'triangolo terrestre'. Cosa sia questo nuovo territorio conteso lo spiega
bene La República. L'Hito 1, da cui parte il nuovo confine, si trova a circa
300 metri dal mare. Se si considera il parallelo che passa sull'Hito 1, la
distanza dal mare è di 323 metri, se si considera la linea che arriva al Punto
de la Concordia, il punto cioè che Cile e Perù hanno sempre considerato il loro
confine, la distanza è di 264 metri; in mezzo si forma un triangolo di 37.610
mq, che è il nuovo territorio conteso.
In realtà, nota il quotidiano peruviano, il triangolo non è mai entrato nelle
contese tra i due Paesi, perché anche il Trattato di Lima, del 1929, che
restituiva Tacna al Perù e ratificava Arica come territorio cileno, lo dava al
Perù, affermando che "la frontiera partirà da un punto della costa che si
chiamerà Concordia, distante 10 km a nord del ponte sul fiume Lluta" e lì
i due Paesi hanno sempre riconosciuto il proprio confine.
Di questo triangolo di 37mila metri quadrati, che in tutti i casi il Perù
riconosce come costa secca (ha, cioè, la sovranità sulla terra ferma, ma non
sulle acque, controllate dal Cile), discuteranno, nel loro primo incontro dopo
la sentenza della Corte di Giustizia, Humala e Piñera, al Vertice del CELAC a L'Avana.
E cosa sia davvero questo triangolo, a cui non fa cenno L'Aja, e che pare
diventato vitale per l'orgoglio ferito e in cerca di compensazione del Cile, lo
racconta un bel reportage del quotidiano cileno La Tercera, che descrive la
zona come desertica, con miraggi a causa del calore, con macchie verdi dovute
alla presenza del fiume Lluta, con presenza di zone minate e con i due posti di
controllo. Il cileno, controllato 24 ore al giorno dai carabinieri, e,
dall'altro lato del ponte, circa 700 metri più a nord, quello vigilato dalla
Polizia peruviana. "Un'esperienza perfetta per le persone solitarie"
dice il capitano Francisco Alvarado, che controlla la frontiera cilena.
Per questo territorio desertico e inospitale, di soli 37mila metri quadrati (il
Parque del Retiro di Madrid e quello di Villa Doria Pamphili di Roma sono circa 1
milione di metri quadrati, per dare un'idea delle dimensioni del territorio
conteso), Cile e Perù potrebbero di nuovo inasprire i loro rapporti, nonostante
la recente sentenza del Tribunale de L'Aja, nonostante la promessa di
accettarla senza porre ostacoli.
Il grafico del triangolo conteso, da larepublica.pe
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