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Dopo..le cerbottane…ed il cannibalismo..perchè non.. don Cocco missionario..salesiano?

Creato il 23 aprile 2012 da Gianpaolotorres

Dopo..le cerbottane…ed il cannibalismo..perchè non.. don Cocco missionario..salesiano?

Yagua (Yahua) Blowgun. Iquitos. Peru – © Jialiang Gao

Cerbottana degli indios Yagua,Iquitos-Peru.

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Dopo..le cerbottane…ed il cannibalismo..perchè non.. don Cocco missionario..salesiano?

e le munizioni..con e senza curaro..pericolo di morte!!

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Chi non è stato ragazzo non è gradito.Io ricordo la cerbottana e le frecce di carta che cercavamo di lanciarci negli occhi..ma non di rimpiazzarle con degli aghi o similcose..per ferire gli anziani che passeggiano tranquilli per strada come ho sentito succedere a Milano.O diventan tutti matti per avere uno spazio pubblicitario nel Tiggi quotidiano..o sono invitati..ad un vero combattimento con gli indios..i quali dopo averti mortalmente ferito…ti tagliano la testa e te la fanno bollire per rattrappirla con dei metodi vecchi di secoli..e poi la pongono in esposizione in qualche vetrina per strada.

Io don Cocco l’ho conosciuto tale e quale..

Dopo..le cerbottane…ed il cannibalismo..perchè non.. don Cocco missionario..salesiano?

A 18 anni Luigi lasciò la famiglia per entrare nella Congregazione Salesiana; conseguito il diploma di maestro, esercitò l’insegnamento a Torino Valdocco. Nel 1940 venne ordinato Sacerdote. Inizia il suo ministero proprio all’Oratorio di Valdocco. Si dedica con zelo e passione al lavoro educativo tra i ragazzi, poveri e resi disorientati dalla guerra che imperversava ovunque. Nell’ultimo periodo della guerra, strappò dalla morte sicura decine di persone. Rischio la propria vita più volte: fu picchiato e malmenato, pagò di persona l’aiuto che dava al prossimo. Per questa attività e per i suoi meriti gli furono concesse due Croci di guerra al valor militare. Ma don Luigi sognava la Missione. Il suo desiderio venne esaudito. Il 1º luglio partì per il Venezuela. Dedicò le sue migliori energie nel territorio amazzonico tra gli indios Yanomami, fondando la missione “Santa Maria de los Guaicas”. Originale il suo modo di essere missionario: più che grandi realizzazioni e conversioni, visse insieme alla sua gente, condividendo con loro tutto, la gioia, la festa, la sofferenza, la fatica del lavoro. Nel 1961 furono pubblicamente riconosciuti i suoi meriti con la consegna della medaglia “Francisco di Miranda”, in terzo grado. Nel 1966 fu decorato con la croce della F.A.V (forze aeree venezuelane). In occasione del quarto centenario di Caracas, ricevette il diploma di “Amico del Venezuela”. Ha scritto il libro Parima. Dove la terra non accoglie i morti, vera enciclopedia sulla vita, sulla cultura, delle tradizioni del popolo Yanomami. Questo libro fu lodato da molti studiosi. Ritornato in Italia per motivi di salute, dopo 23 anni di missione, continuò a girare la penisola, tenendo dibattiti, conferenze per aiutare e far conoscere questi suoi fratelli, frutto della sua dedizione.

Molto interessanti quest pagine dedicate al periodo della rivolta partigiana,cliccando su:

http://books.google.it/books?id=3mvZm5giHsQC&pg=PA110&lpg=PA110&dq=don+cocco&source=bl&ots=B3HmOz1kGM&sig=ec5pbMAHSQ9nlY06kUnGnjIe6pM&hl=it&ei=j5iDTpekLIP04QTyirFs&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&sqi=2&ved=0CEMQ6AEwBg#v=onepage&q=don%20cocco&f=false

Bibliografia: - C. Cerrato, Don Luigi Cocco. L’uomo, il patriota, il missionario. Torino, LDC, 1992.


Dopo..le cerbottane…ed il cannibalismo..perchè non.. don Cocco missionario..salesiano?

MUSEO DI STORIA NATURALE “DON BOSCO” E DELLE APPARECCHIATURE SCIENTIFICHE

al liceo Valsalice di Torino

http://www.liceovalsalice.it/front/casa/museo.php?id=26

e l’altro al Colle don Bosco.

http://www.colledonbosco.it/_museo_missionario/collezioni.html

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