Colette, la cui famiglia è legata all’IRA, viene chiamata a fare la sua parte, è l’inizio del suo calvario.
Titolo: Doppio gioco
Cast: Andrea Riseborough, Clive Owen, Gillian Anderson
Regia: James Marsh
Protagonisti: Spie
Materia: Terrorismo
Energia: Infiltrarsi, Lotta Interiore
Spazio: Irlanda
Tempo: Anni 90
Colette, legata dalla famiglia all’IRA sin da piccola, viene mandata a compiere un’attentato terrorista a Londra, fallendo.
I servizi segreti britannici risalgono a lei e la mettono spalle al muro davanti ad una scelta, 25 anni di carcere senza vedere suo figlio o collaborare.
Colette, non senza paure e rimorsi, collabora, convinta da Mac, un’agente del MI5, che non succederà niente a lei e a suo figlio.
Mac stesso farà da collegamento e ne tutelerà la segretezza in modo che nessuna possa conoscere la sua identità.
Ben presto Mac scopre che l’IRA era vicino a scoprire un’infiltrato di cui non era a conoscenza, questo mette in estremo pericolo Colette tanto più che i superiori di Mac decidono di sacrificarla per far si che il vecchio infiltrato continui a fornire ottime informazioni.
Mac non ci stà a sacificare la sua spia a cui aveva fatto delle promesse, l’unica soluzione è scoprire chi è l’altro infiltrato.
Spie, misteri e tradimenti che vedono i servizi segreti inglesi che lottano per la ricerca di informazioni contro i separatisti dell’IRA, per prevenire attentati e sventare atti criminali.
Metodi poco chiari e connivenza tra agenzia e IRA appena accennati con il focus del film sulla vita e sulle scelte di una donna irlandese che volente o nolente si ritrova ad essere una terrorista.
Thrilling e pathos fini a se stessi senza risvolti che suscitano riflessioni nello spettatore se non un pò di stupore per il colpo di scena finale.
Voto Finale: Insufficiente
Frase del film: Tutti cercano di proteggere il proprio informatore solo che il mio ha poco tempo.