Una vita passata accanto ad uno degli intellettuali più apprezzati del primo Novecento, Lytton Strachey, omosessuale, vent'anni più vecchio di lei. Per lui arredò e decorò due case, studiò con diligenza i classici e la letteratura francese, ma soprattutto gli dedicò il dono più grande: la sua pittura. Incerta e insicura, tanto da non riuscire mai a far pienamente parte del Bloomsbury Group di Vanessa Bell, Virginia Woolf e degli altri amici di Strachey, (Dora) Carrington (Hereford, 29 marzo 1893 – Ham, 11 marzo 1932), che abbandonò il suo nome di battesimo quando aveva poco più di vent'anni, espose raramente i suoi lavori. Un talento ignorato fino agli anni Settanta, e consacrato nel film interpretato da Emma Thompson nel 1995 e di cui oggi vi parlo.Il film è tutto incentrato sul profondo rapporto che la Carrington instaurò con Strachey, a cui le sue creazioni fanno da sfondo, poste quasi in secondo piano. Siamo nell'Inghilterra del 1915, la pittrice Dora Carrington conosce lo scrittore Lytton Strachey e ai primi sentori di una guerra mondiale nasce la loro singolare storia d'amore. Lui un barbuto omosessuale, obiettore di coscienza e con battute e modi alla Oscar Wilde; lei giovane androgina straripante d'energia e disprezzo per le focose attenzioni dei maschi, come il fidanzato Mark Gertler, pittore ebreo che per quattro anni tenta invano di sedurla. Fino a che Dora si dichiara a Lytton. I due vivono insieme e quando il giovane ex ufficiale Ralph Partridge entra nelle loro vite inizia un inedito e provocatorio menàge a tre, con Dora che sposa Ralph per tenerlo legato a Lytton e con costui che sovraintende il loro viaggio di nozze a Venezia. Nel film sono presenti anche le altre storie extraconiugali della Carrington tra cui quella con lo scrittore Gerald Brenan. Ma le cose cominceranno a precipitare quando Lytton mostra i sintomi di una malattia incurabile.
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Ovviamente non vi svelo il finale di un film che alla fine dei conti risulta piacevole anche se certo non un capolavoro, ma Emma Thompson è perfetta nella parte dell'abile pittrice di ritratti e paesaggi, che lavorò anche nelle arti applicate e decorative, disegnando su ogni tipo di superficie che avesse a portata di mano, tra cui insegne, tegole e mobili. Dipingeva paesaggi, vedute di giardini in differenti stagioni, con un'insistente attenzione al dettaglio, ai particolari. Stendeva il colore in larghe pennellate dai toni caldi. Magistrali anche i suoi ritratti, molti dei quali andati perduti, in cui le figure si delineano attraverso il colore o la matita e colgono il temperamento della persona, ritraendola in un suo tipico atteggiamento. Dal 1917 al ’19 si dedicò all’incisione, realizzò stampe, ex-libris e segnalibri. Illustrò il romanzo Two Stories di Virginia Woolf , su commissione della scrittrice stessa.Tutti i dati relativi al film ed al cast li trovate QUI.
Buona visione e se avete se lo avete già visto mandatemi le vostre recensioni!