La chiave di svolta potrebbe essere quella di far innamorare di lui la dolce Shizuka, da tempo cotta segreta di Nobita, ma soprattutto la possibilità per il protagonista di affermare una personalità più forte, una fiducia in se stesso che allo smidollato, pigro, indolente Nobita manca del tutto. Per far sì che tutto ciò si avveri e che il futuro possa migliorare per tutti, il pronipote Sewashi lascia al suo avo il gatto Doraemon capace di fornire tutta una serie di piccoli (e grandi) trucchi per aiutare Nobita nel suo compito, i famosi ciusky.
Il problema più grande di questo film, imperfetto, ordinario, anche se migliore di quello che mi aspettassi (comunque insufficiente) è l'aver inserito il protagonista Nobita in un contesto nel quale si dovrà confrontare con temi come il grande amore, il matrimonio, il futuro lavorativo, temi completamente avulsi dal reale contesto della vita quotidiana di un bambino della sua età, il che rende il tutto poco credibile e anche poco interessante.
L'animazione digitale alterna momenti del tutto ordinari se non grossolani a particolari e sequenze ben riuscite, molto buoni alcuni ambienti, nel complesso un risultato discreto che si lascia anche apprezzare dallo spettatore capace di dimenticarsi di aver visto qualche film Disney o Pixar (per stare nel digitale), perché se si ricorda di quelli è ovviamente finita.
In tutta sincerità poi non ho mai trovato interessanti i cartoni animati di Doraemon e non è stato di certo questo film a risvegliare un interesse che nei confronti di questi personaggi continua a rimanere sopito. La visione invece può essere apprezzata dai bambini che in linea di massima ai cartoni animati tendono a perdonare molte più cose di quanto non facciamo (giustamente) noi adulti. In fin dei conti anche per passare una serata tranquilla, se avete più opzioni, potete trovare facilmente di meglio.