Dos Aparecidos

Creato il 16 maggio 2012 da Cannibal Kid

Condividi Un ringraziamento va a Bradipo, per aver segnalato questo piccolo, sottovalutato film sul suo blog e per averlo descritto come un “Ritorno al futuro in salsa horror”. Definizione che mi ha fatto correre a recuperarmi la pellicola e… non me ne sono affatto pentito.

"Va bene che la Red Bull ti mette le ali,
però starai mica esagerando, ragazzina?"

Aparecidos (Spagna, Argentina, Svezia 2007)

Regia: Paco Cabezas Cast: Ruth Díaz, Javier Pereira, Pablo Cedrón, Leonora Balcarce, Isabella Ritto Genere: cold case Se ti piace guarda anche: Timecrimes - Los cronocrímenes, Apri gli occhi, Il segreto dei suoi occhi, Ritorno al futuro, The Butterfly Effect
Aparecidos è un film che è apparso dal nulla all’interno della iay caliente! scena horror spagnola. Definirlo solo spagnolo è comunque limitativo, visto che è girato sì da un regista spagnolo però è ambientato in Argentina e ha pure un pizzico di finanziamenti svedesi. Ma, soprattutto, definirlo solo un horror è la cosa più limitativa. Quindi perché l’ho definito così? Non lo so, chiedo scusa. In Aparecidos infatti c’è tutto. A volergli proprio trovare un difetto, potremmo persino dire che c’è troppo.
C’è una storia di dramma famigliare, di quelle che di solito si vedono nei film de paura giapponesi. A differenza del J-horror alla The Ring barra The Grudge, Aparecidos gioca però ancora di più sulle atmosfere, sui ritmi lenti e cerca meno l’effetto “buuuuuu!” urlato apposta per far paura. C’è un’avventura on the road con protagonisti un ragazzo e una ragazza fratello e sorella che cercano di scoprire di più riguardo al misterioso passato del loro padre moribondo. C’è quindi anche la tematica dell’eutanasia, ma rimane molto marginale. C’è piuttosto lo scavare a fondo nel passato, attraverso un “cold case” avvincente. Molto più avvincente dei classici thriller-horror americani tutti uguali l’uno all’altro che circolano ovunque ottenendo una (immeritata) maggiore visibilità di questa piccola perla quasi desaparecida. C’è un buon senso dell’umorismo, nonostante la drammaticità della vicenda, che viene fuori soprattutto in una scena degna di Scream in cui i due protagonisti discutono di cinema horror. Ci sono le fantasmagoriche apparizioni degli aparecidos del titolo. E alcune sequenze in tal senso sono davvero spaventose e visivamente impressionanti.


Karma Police, arrest this girl...

C’è la tematica del viaggio nel tempo. Tematica che mi affascina particolarmente e che qui è proposta in maniera intrigante, tra apparizioni e sparizioni fotografiche che citano Ritorno al futuro e che non sono troppo distanti da un’altra perla del genere fanta-horror spagnolo, Timecrimes - Los cronocrímenes, anch’esso del 2007. Se fossi un regista e avessi una Delorean, quasi quasi tornerei indietro a quell’anno in Spagna, che sembra essere stato particolarmente interessante. Ma visto che non sono un regista e non ho una Delorean, risparmio una carica di plutonio. C’è una tematica politica, quella dei Desaparecidos argentini, che emerge con prepotenza ed è affrontata senza eccessi di retorica o patetismi, ma anzi in maniera molto nuda e cruda. Ci sono due giovani attori, il cazzaro ma alla fine neanche troppo Javier Pereira e un’intensa (odio questo termine, ma per lei calza e pennello) Ruth Díaz, in grado di reggere praticamente da soli tutto il film. C’è un promettente regista, l’iberico Paco Cabezas, classe 1976, capace di ottime intuizioni visive, di costruire una tensione costante per l’intera visione e di giocare con equilibrio su ogni registro narrativo, dal thriller al drammatico, dai momenti più leggeri alle spinte horror. Una versatilità non certo da tutti. Un film ottimo, una visione stimolante, accattivante e ricca di spunti, con dialoghi ben scritti e in grado di piacere non solo al pubblico horror, ma anche ad esempio a chi ama thriller più intimi come Il segreto dei suoi occhi o le grandi storie politico-famigliari come quella de La donna che canta.


Naturalmente mai uscito in Italia, questo film è davvero una visione totalizzante. Nel senso che dà una soddisfazione totale: quella di aver assistito a una pellicola con una notevole tensione thriller-horror, aver provato un alto coinvolgimento emotivo, e aver pure assorbito un sottotesto socio-politico mica da poco. E se non arriva ad essere un cult assoluto forse è proprio per questo. È troppo drammatico e politico per essere considerato un puro divertissement horror, ed è troppo thriller-horror per essere considerato come un filmone drammatico, di quelli da premio Oscar alla Il segreto dei suoi occhi. Persino troppa carne al fuoco, ma avercene. E poi è buona, la carne argentina. Insomma: guardate Aparecidos! (voto 7,5/10)


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :