“L’uomo si vendica perché vede in questo la giustizia. Dunque, ha trovato la causa prima, ha trovato il fondamento, ovverosia la giustizia. Quindi è tranquillo da tutti i lati, e di conseguenza si vendica tranquillamente ed efficacemente, essendo convinto di fare una cosa onesta e giusta. Mentre io qui di giustizia non ne vedo, e anche di virtù non ce ne trovo alcuna, e di conseguenza, se mi metterò a vendicarmi, sarà forse soltanto per cattiveria. La cattiveria, naturalmente, potrebbe vincere tutto, tutti i miei dubbi e, dunque, potrebbe assai efficacemente fungere da causa prima, proprio perché non è una causa. Ma che farci, se non ho neppure cattiveria? Il rancore, in me, di nuovo in conseguenza di quelle maledette leggi della coscienza, è soggetto a decomposizione chimica. Guardi e l’oggetto si volatilizza, le ragioni evaporano, il colpevole non si trova, l’offesa diventa non offesa, ma fato, qualcosa come il mal di denti, di cui nessuno è colpevole, e di conseguenza ancora una volta non resta che la solita via d’uscita, cioè picchiare dolorosissimamente con la testa contro il muro.”
“L’uomo si vendica perché vede in questo la giustizia. Dunque, ha trovato la causa prima, ha trovato il fondamento, ovverosia la giustizia. Quindi è tranquillo da tutti i lati, e di conseguenza si vendica tranquillamente ed efficacemente, essendo convinto di fare una cosa onesta e giusta. Mentre io qui di giustizia non ne vedo, e anche di virtù non ce ne trovo alcuna, e di conseguenza, se mi metterò a vendicarmi, sarà forse soltanto per cattiveria. La cattiveria, naturalmente, potrebbe vincere tutto, tutti i miei dubbi e, dunque, potrebbe assai efficacemente fungere da causa prima, proprio perché non è una causa. Ma che farci, se non ho neppure cattiveria? Il rancore, in me, di nuovo in conseguenza di quelle maledette leggi della coscienza, è soggetto a decomposizione chimica. Guardi e l’oggetto si volatilizza, le ragioni evaporano, il colpevole non si trova, l’offesa diventa non offesa, ma fato, qualcosa come il mal di denti, di cui nessuno è colpevole, e di conseguenza ancora una volta non resta che la solita via d’uscita, cioè picchiare dolorosissimamente con la testa contro il muro.”