“Dov’è mio fratello?” è una frase presente nel Nuovo Testamento. Ed è anche il titolo di un libro, in uscita, in Inghilterra che sta già destando numerose polemiche. L’autore è il canadese Marion Heath e parla di come si possa guarire dell’omosessualità grazio all’aiuto di Gesù. Non poteva che essere quindi cristiana la casa editrice che si è assunta la responsabilità di pubblicare un’opera simile. Il libro verrà presentato il 19 marzo, nella chiesa cittadina di San Paolo.
La storia raccontata narra di un uomo che ha abbandonato la propria moglie e i propri figli per seguire un uomo di cui si è invaghito. Improvvisamente ha una rivelazione religiosa e così riesce a guarire dalla propria omosessualità. Eileen Mohr, 79 anni, la responsabile di Crossbrigde Brooks, ha dichiarato, entusiasta, gli scopi terapeutici di questo volume:
“Il libro può aiutare i teenager che si sentono gay a curare la propria omosessualità. Vogliamo che il libro abbia un lancio di alto profilo per la natura della storia che racconta. Ci aspettiamo che sarà controverso perché spiega come Gesù possa curare l’omosessualità. Pensiamo che alcuni abbiano tendenze naturali ad amare persone dello stesso sesso, ma moltissimi adolescenti sono deviati dalla tendenza dei media ad enfatizzare in maniera positiva la cultura gay, e siccome la loro sessualità non è ancora bene definita, possono essere influenzati”
Saranno infatti migliaia le ragazze che, dopo aver visto la Aguilera e la Spears baciare Madonna, hanno dato un calcio in culo al loro fidanzato per andare dietro alle gonne. Ma approfondiamo (a nostro rischio) la trama di “Dov’è mio fratello?”. I protagonisti sono Ryan e Tony, amici con la passione per il rafting, che approfondisco il loro rapporto facendo (testualmente) “scelte sbagliate”. Così Tony (quello malato poi guarito) lascia la famiglia per seguire Ryan, fino a quando scoprirà il potere di Gesù. E a quel punto tornerà dalla sua famiglia. Ma da queste poche righe mi sfugge che fine farà Ryan. Sarà lasciato al proprio destino e verrà immerso nell’acqua santa per farlo tornare etero? Andrà in giro a tentare altre anime deboli, puzzando di zolfo?
Le associazioni gay inglesi hanno già manifestato la propria rabbia di fronte alla notizia dell’uscita di questo libro. Hanno accusato la casa editrice e l’autore di voler dare un messaggio sbagliato ed errato, invece di comprendere come, in certi casi, essere aiutati e appoggiati possa favorire i giovani gay ad accettare meglio se stessi.
Tutti a San Paolo, il 19 marzo?
Fonte: http://www.queerblog.it/post/10490/dove-mio-fratello-in-arrivo-nelle-librerie-inglesi-un-libro-che-aiuta-a-curare-i-gay-casa-editrice-cristiana
Ma perchè non intitolarlo: "Dov'è finito il mio cervello?"?Credo che il titolo sarebbe stato più azzeccato...e credo anche che un pò di terapia dovrebbero farla sia l'autore del libro che tutti coloro che la pensano così piuttosto: consiglio loro un pò di "PSICOTERAPIA ANTIOMOFOBICA DI GRUPPO"!
Vi abbraccio
Marco Michele Caserta