Ieri dovevo conoscere Candy, il cane-lavatrice della mia amica Teresa. (Vedi post precedente).
Innanzitutto mi ha detto che Candy sta per Candy-Candy il cartone animato e che alla lavatrice non ci aveva pensato affatto. Eh, Teresa allora la devi sempre chiamare Candycandy, così nessuno fraintende.
Ad ogni modo sembra proprio uscita dalla lavatrice: è piccolina (si è ristretta col lavaggio?) ed è pure pelusciosa, poteva chiamarla anche Perlana, Vernel o Coccolina!
Non abbaia praticamente mai e questo cipiàce.
Abbaia solo quando Teresa accende l'aspirapolvere. Abbiamo fatto una prova così ho potuto sentire l'estensione vocale della peluscia: è proprio un soprano-rottweiler, quindi meglio che stia zitta.
Si attacca ai piedi e ti slaccia le stringhe delle scarpe. Simpatiaportamivia.
Mentre ero a tavola la peluscia si nutriva delle mie estremità inferiori: io cercavo di allontanarla scalciando ma non riuscivo a farlo muovendo solo le gambe e quindi Teresa, vedendo le mie scosse di magnitudo 8, la portava in salvo da morte certa.
E' carina, vero?! Io preferisco i gatti perché sono meno invadenti e rumorosi, ma di sicuro i cani portano vitalità e allegria.Adesso deve imparare a non aver paura della sua immagine riflessa, non si rende conto di essere lei stessa ma crede di vedere un'altra lavatrice, un'altra peluscia, un'altra CANDY... ma per fortuna è una sola!!! Ahahhah!!!