Per la carriera musicale ha lasciato la famiglia sotto forma di marito ricchissimo e tre figli sull'altra costa degli Stati Uniti ma quando la figlia va in forte depressione a causa del suo matrimonio sbagliato ( e del conseguente divorzio lampo) , Ricki è costretta quasi suo malgrado a esercitare un ruolo da lei mai ricoperto, quello di madre, andando a stare per qualche tempo nella lussuosa villa dell'ex marito che intanto ha una nuova compagna.
E tornerà ancora per presenziare il matrimonio del figlio ...
Dove eravamo rimasti, già , dove eravamo rimasti.
Per una volta tanto, ma è un caso eccezionale alla stessa stregua dell'imbattersi in un Gronchi rosa, io, che sono per il titolo originale sempre e comunque , quasi preferisco il titolo ideato da quell'ineffabile essere mitologico che è il titolista italiano, capace negli anni di regalarci perle di incredibile bruttezza
Se il titolo originale, Ricki and The Flash sposta l'attenzione sulla band che suona in quel pub polveroso al cospetto del solito gruppetto di mandriani e fancazzisti del sabato sera, il titolo italiano è un qualcosa che si dedica di più al bilancio esistenziale di questa rocker arrivata tardi all'appuntamento con la vita, una Joan Jett fuori tempo massimo ormai sgualcita dagli anni e dalle tante cose successe .
Ma quel Dove eravamo rimasti si rivela un titolo squisitamente polivalente perché questa domanda ce la possiamo porre un po' per tutti i soggetti in campo e non solo per la Ricki del titolo originale.
Con Meryl Streep personalmente mi ero lasciato un po' male da quell' Into The Woods che ho trovato talmente insopportabile da non proseguire la visione dopo la prima mezz'ora.
Sono lontani i tempi in cui il solo sguardo della divina Meryl mi faceva vibrare, ora vedo un'attrice consumata che si situa sempre a una certa distanza dal suo personaggio e non mi regala più quell'emozione che mi faceva provare prima.
Nel personaggio di Ricki ho visto qualche bagliore della Meryl che fu, si vede che le piace il personaggio e che le piace esibirsi sul palco ( dove canta tutti i brani presenti nel film) ma a dire il vero non ha una grande voce, diciamo che però è ben conscia dei suoi limiti e non sfigura affatto.
Con Demme mi ero perso di vista qualche anno fa , appena dopo Rachel sta per sposarsi, uno di quei film appartenenti al genere "matrimoni con i crampi", a cui appartiene anche questa sua ultima fatica , uno slowburner pazzesco che esplodeva alla distanza rivelando tutta la sua profondità.
L'altra grande passione di Demme è notoriamente la musica quindi posso comprendere bene che questo film , scritto da Diablo Cody, fosse particolarmente nelle sue corde.
All'inizio ne soffre la relazione col chitarrista del suo gruppo , uno spiantato come lei ma con un cuore grande così ( un Rick Springfield con un'inquietante matita che gli accentua il contorno degli occhi), ma poi vedranno tutto sotto una luce migliore.
E il matrimonio, grazie alla loro musica e a una canzone del Boss, si trasformerà in un happening...
Dove eravamo rimasti non è un film perfetto, non è neanche lontanamente il miglior film di Demme, ma trasuda cuore e passione e proprio per questo si fa apprezzare.
PERCHE' SI : tanta musica, Meryl canta, ottimo cast, cuore e passione.
PERCHE' NO : Meryl canta ( perché in fondo non ha una gran voce, ma onore all'impegno), gli occhi disegnati con la matita di Rick Springfield, un impianto del film non proprio originale.
LA SEQUENZA : Ricki and the Flash si esibiscono al matrimonio, nel finale.E la festa diventa un happening.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
La Streep non ha paura di niente.
Un peccato che Demme si conceda così poco al cinema di fiction.
Kevin Kline sta invecchiando splendidamente.
Avevo paira di questo film, che l'avrei odiato....e invece...
( VOTO : 7 / 10 )