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Dove mangiare a Parigi [nonostante tutto la fame continua]

Da Betuli

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Per qualche settimana non sono stata sicura se scrivere questo post. Poi però ci ho pensato su e mi sono detta che nonostante tutto la fame continua. Non solo quella di croissant e baguette. Parlo anche della fame di vedere, di scoprire, di vivere. Quella fame che ci spinge a non fermarci ad un sapore una volta provato, ma ci sprona ad assaporarne un altro, e poi un altro e un altro ancora. Ogni luogo in cui andiamo ha una sua storia, una sua vita, un suo sapore. E io sono convinta ora più che mai che dobbiamo avere fame di questi luoghi. Luoghi meravigliosi, proprio come Parigi.
E poi dopo tutto questo assaporare, magari a qualcuno può venir fame per davvero…e allora permettemi di darvi il mio modestissimo parere su alcuni posticini parigini dove fare il pieno di sapori, colesterolo e carboidrati. Bon appetit!

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Le Pain Quotidien
:: Questa catena di fornerie/gastronomie ha dietro un’idea molto semplice quanto efficace (nonché molto alla moda): pane fresco e cibi bio cucinati con ingredienti di stagione, da mangiare seduti attorno ad una grande tavolata di legno. Mangiare saduti a fianco di perfetti sconosciuti non è mai stato così fico.
A Parigi di queste boulangerie ce ne sono un sacco, la mia preferita è quella dietro i giardini del Palais Royal, dove a mezzogiorno impiegati e uomini d’affari si ritrovano qui per la pausa pranzo.

Le Pain Quotidien – Victoires
5 rue des Petits Champs (1° arr.)

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Gontran Cherrier
:: Gontran Cherrier è più o meno la versione francese di Jamie Oliver (ho cercato un paragone italiano ma non mi è venuto in mente…chiedo venia) – nato in una famiglia di boulanger, ha viaggiato in lungo e in largo, ha studiato e raffinato l’arte della forneria, è diventato una celebrità televisiva, ha pubblicato libri e ha aperto una stilosissima boulangerie ai piedi di Montmartre. Baguette e panini di tutti i tipi (integrali, ai semini, con farine rare…) farciti con interessanti mix super gustosi.

Gontran Cherrier Boulanger
22 rue Caulaincourt (18° arr.)

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La Crêperie des Canettes
:: Nella creperia delle ochette si sta come sardine in una scatoletta, tant’è che per sedersi e alzarsi è il cameriere che sposta avanti e indietro i micro tavolini di legno (e una volta seduti sulla lunga panca non ci si alza più fino alla fine del pasto). Insomma non è posto per claustrofobici. Però che crêpes ragazzi! Ce n’è per tutti i gusti, galettes integrali con farciture salate oppure crêpes dolci con ripieni ipercalorici (dal caramello al burro salato alla crema di marroni). E’ una piccola enclave bretone dove l’atmosfera è allegra, e dove volendo si può origliare quello che dicono i vicini di tavolo.

La Crêperie des Canettes
10, rue des canettes (6° arr.)

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La Parenthèse
:: Nella patria della croque monsieur, fa molto ridere trovare un locale specializzato in grilled cheese (che fondamentalmente altro non è che il cugino americano della croque). Però insomma, ne vale la pena. Un localino  dai delicati colori pastello dall’atmosfera molto fifties dove per pochi euro si sceglie il ripieno del panino e un piccolo contorno. E’ un posto che mette allegria ed è proprio perfetto per un pranzetto veloce.

La Parenthèse
20 Rue Richer (9° arr.)

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Honor
:: Honor è il primo caffé indipendente di Parigi completamente all’aperto. Nascosto all’interno di un cortile dell’elegantissima (e costosissima) Rue St Honoré, è un luogo davvero unico dove caffè e dolcetti sono di qualità ottima e l’accoglienza è calorosa a dispetto della location (che comunque è fornita di pannelli riscaldanti).

Honor
54 Rue Du Faubourg St Honoré (8° arr.)

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Simpl
:: Un localino alla buona con una manciata di tavolini, dove un signore gentile ti illustra in poche parole il menù del giorno (è scritto anche su una lavagnetta, ma la calligrafia è geroglifica). Si sceglie tra zuppa, qualche insalata e un paio di dessert. Insomma ci si accontenta, ma senza fatica, visto che i piatti sono buonissimi e di una semplicità confortante.

Simpl
49 Rue de la Folie Méricourt (11°arr.)

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Café Kitsuné
:: Già la Galerie Montpensier e tutta la zona attorno al Palais Royal è di sicuro una delle mie preferite a Parigi, se poi ci trovo anche un locale dove il caffé è buono buono e lo stile e il servizio sono made in Japan allora beh davvero non c’è partita. Mi piace tutto di questo caffé, a partire dal fatto che parte delle caratteristiche del vecchio negozio sono state conservate (come l’insegna ad esempio), ma poi il tocco jappo si vede nel minimalismo super elegante e nei modi gentili del personale. E andandoci verso fine giornata, magari capita che vi regaleranno un piccolo biscotto a forma di volpe con la codina spezzata.

Café Kitsuné
51, Galerie Montpensier (1°arr.)

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La Vache dans les Vignes
:: Un’enoteca/formaggeria dove sanno come convincerti ad assaggiare cose ottime (che comunque c’era poco da convincermi, sia ben chiaro). Funziona così: ci si siede ad una delle due tavolate, si sceglie quale vino bere (anche solo un bicchiere) e cosa assaggiare tra formaggi e salumi. Un pezzo di baguette ad accompagnare il tutto e via. I ragazzi che ci lavorano sono giovani e preparatissimi, e l’atmosfera è tutt’altro che snob.

La Vache dans les Vignes
46 quai de Jemmapes (10°arr.)

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Non mi ritengo assolutamente un’esperta di Parigi, anzi! dopo solo due settimane mi sento tuttalpiù una principiante… Per cui, se ci sono degli esperti parisiens là fuori, mi piacerebbe avere i vostri pareri e consigli da raccogliere per la prochaine fois!


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