Dove nascono le nuvole, su Titano

Creato il 13 agosto 2014 da Media Inaf

Formazione di nubi sul Ligeia Mare. Crediti: NASA / JPL-Caltech / Space Science Institute.

Temporali improvvisi e meteo ballerino. Non è un problema sono italiano. A quanto pare non se la passano meglio su Titano, la luna di Saturno che da dieci anni gli scienziati tengono sott’occhio grazie agli strumenti della missione Cassini-Huygens. La sonda ha catturato una serie di immagini dell’emisfero settentrionale della luna dove è possibile vedere un sistema nuvoloso muoversi sulla distesa di idrocarburi liquidi del Ligeia Mare.

Questa rinnovata attività meteorologica su Titano potrebbe finalmente confermare le ipotesi dei ricercatori (e di cui abbiamo scritto su Media INAF), secondo cui il modello atmosferico della luna non sarebbe dissimile da quello che governa la meteorologia sul pianeta Terra.

Le immagini di Cassini risalgono a fine luglio. Mentre la sonda si stava allontanando da Titano a seguito di un passaggio ravvicinato ha individuato un blocco di nuvole sulla grande distesa di metano conosciuta come Ligeia Mare. Lo sviluppo e la dissipazione dei vapori suggerisce una velocità del vento di circa tre, quattro metri al secondo.

Dall’arrivo di Cassini nel sistema di Saturno, nel 2004, gli scienziati non hanno smesso di osservare l’attività meteorologica nell’emisfero meridionale di Titano. A quell’epoca il polo sud della luna stava vivendo la fine della stagione estiva. Un anno su Titano corrisponde a quasi trent’anni terrestri, con ogni stagione che si porta via circa sette anni. Oggi l’osservazione dei fenomeni atmosferici e la formazione delle nubi si è spostata all’emisfero settentrionale della luna di Saturno. Ma da quando una grande tempesta ha spazzato il cielo del satellite ghiacciato alla fine del 2010, è stato difficile catturare qualche immagine di piccole nuvole sulla superficie del polo nord.

L’osservazione dei cambiamenti stagionali su Titano continua a essere un obiettivo importante della missione Cassini, specie con l’arrivo dell’estate sull’emisfero settentrionale. Se le latitudini meridionali cadono in un lungo e buio inverno, il polo nord registra un innalzamento delle temperature che non può che favorire l’insorgere di sistemi nuvolosi.

“Siamo ansiosi di scoprire se l’aspetto delle nuvole segni l’inizio di un’estate nel modello meteorologico lunare o se si tratti di un caso isolato”, spiega Elizabeth Turtle, ricercatrice del Cassini imaging team, Johns Hopkins University Applied Physics Lab, Laurel, Maryland. “Ci chiediamo perché le nuvole inquadrate da Cassini si trovino sempre sui mari di idrocarburi. Si tratta di un caso o si formano preferenzialmente lì?

Per le previsioni meteo su Titano, insomma, bisogna ancora aspettare. Intanto speriamo arrivi presto l’estate calda. Anche qui da noi.

Per approfondimenti vai sul sito del NASA Jet Propulsion Laboratory.

Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga


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