Dove osano le aquile. (seconda ed ultima parte)

Creato il 06 settembre 2011 da Inguaribile @inguaribile
Dove osano le aquile | heidelberg svevia

Dove osano le aquile (seconda
ed ultima parte)


Salve inguaribili viaggiatori,
continuo oggi la segnalazione della Svevia, nei luoghi degli imperatori del sacro romano impero.


Chi si fosse perso la prima parte la può leggere cliccando su: Dove osano le aquile (prima parte).
La tappa successiva del nostro viaggio è il borgo di Schwabìsch Gmund, uno dei luoghi prediletti dalla casata sveva; la cittadina, gemellata con Faenza, vanta una preziosa chiesa romanica, dedicata a S. Giovanni Battista (aperta da maggio a ottobre, ore 10-17), eretta all'epoca degli Staufer, fra il 1220 e il 1250. Fu inaugurata nel 1246 da Corrado IV. Corradino di Svevia assistette qui a una messa di Natale.
All'interno, una statua originale del 1100 di Madonna col bambino (foto sopra), proveniente dalla chiesa che sorgeva in questo luogo epoca precedente, forse di un artista dell'Italia meridionale.
Sulla piazzetta antistante la chiesa, un piccolo mercatino di frutta e verdura coltivata sul posto dove è possibile acquistare ben tre diverse qualità di patate.
Nei pressi, a Waschenbeuren, si trova il Wascherschloss, altra culla del casato degli Hohenstaufen, castello che ospita una interessante raccolta di oggetti e documenti legati agli Staufer; il vicino monastero benedettino di Lorch, fondato dal duca Federico I prima del 1100 ha accolto fino al secolo XIII le spoglie di alcuni membri della famiglia imperiale.
Proseguendo ecco la valle del fiume Neckar, tra estesi terrazzi coltivati a vigneti. A Bad Wimpfen, residenza imperiale nel secolo XII, si entra dalla porta meridionale che porta sull'arcata lo stemma dell'imperatore (l'aquila) e quello della Chiesa (una chiave).
Il borgo nel medioevo era assai importante. È consigliabile addentrarsi a piedi nel centro medievale, tra le numerose case a graticcio del secolo XVI.
Da non perdere un edificio con portale romanico del 1200 e la Roter Turm, la Torre rossa, affacciata sul Neckar.
Poco distante la chiesa romanica di S. Nicolao, del 1200, e i resti del palazzo imperiale con archetti romanici su colonne binate (quasi tutte rifatte), affacciato sul fiume. Al centro del borgo svetta la torre più alta (58 metri) chiamata Torre blu (BlauerTurm).
Dopo essere saliti per ben 167 gradini, vi trovate davanti ad un suggestivo panorama sul piccolo borgo sottostante; la sensazione è di essere diventato un gigante affacciato su un plastico dei trenini elettrici d'un tempo!
Terminiamo questo breve tour ad Heidelberg (foto a destra); nota per il Codice Manesse, il tesoro più prezioso della Biblioteca universitaria della città, in pratica il manoscritto medievale più famoso nella storia della poesia cortese tedesca, risale al secolo XIV, ma riprende componimenti del secolo XII, dell'epoca degli Hohenstaufen.
Il fascino di Heidelberg
colpisce il turista più distratto; anche qui ci sono tracce del passaggio degli Staufer: Corrado, fratellastro di Federico Barbarossa, conte palatino, aveva in feudo la città e la chiesa in arenaria rossa di S. Pietro, oggi in forme tardogotiche del 1485 , sorge sui resti del precedente edificio romanico dell' epoca degli Svevi.
Qui una passeggiata lungo la Hauptstrasse, ricca di negozi e chiusa al traffico, è d'obbligo, così come una sosta al caffè Knosel, classico ritrovo degli studenti e alla bottega che vende il particolare cioccolatino chiamato "bacio dello studente" in Haspelgasse.
Oltre la cattedrale, facendosi largo tra tavolini di caffè, dopo una piazza si trova la stazione della moderna funicolare che sale al poderoso castello, purtroppo in rovina da secoli che domina la città e il fiume Neckar. La sua costruzione iniziò nel XV secolo; fu poi in parte distrutto dall' artiglieria francese alla fine del Seicento e ulteriormente danneggiato da un incendio causato da un fulmine nel 1764.
Da non perdere il cortile interno, di gusto rinascimentale, e l'enorme botte settecentesca conservata nella cantina, della capacità di oltre 220mila litri.
Qui gli Hohenstaufen non c'entrano nulla, ma non è un buon motivo per non visitarlo. Federico II, l'imperatore raffinato e colto ci capirebbe di sicuro gli inguaribili viaggiatori che proveranno questa esperienza.
Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it
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SCHEDA TECNICA SVEVIA


Per ulteriori informazioni:
Tourist-Information der Ulm/Neu-Ulm Touristik GmbH
Münsterplatz 50 (Stadthaus), 89073 Ulm
Tel.: +49 (0)731.161-2830 - Fax: +49( 0)731.161-1641
E-Mail: info@tourismus.ulm.de
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Sito ufficiale turismo Ulm: www.tourismus.ulm.de/it (in lingua italiana)
Sito ufficiale turismo Heidelberg : www.heidelberg.de/ita (in lingua italiana)
Come si raggiunge:
In auto:
A5/A656 (Darmstadt-Karlsruhe/Basel), uscita allo svincolo autostradale Heidelberg oppure HD-Schwetzingen.
In treno:
La Svevia è collegata con la rete ICE, IC/EC della Deutsche Bahn SA (ferrovie tedesche). Per maggiori informazioni www.bahn.de
In Aereo:
Il modo più veloce ed economico per raggiungere il Baden-Wurttemberg è utilizzare l'aereo.
Distanze da Heidelberg: Roma 1170 Km, Milano 580 Km, Venezia 770 Km
Ambasciata:
Ambasciata d'Italia a BERLINO
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D-10785 Berlino
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Consolato Generale d'Italia a STOCCARDA
Lenzhalde, n. 69
D-70192 Stuttgart
Tel: 0049/711/25630 - Fax: 0049/711/2563136
E-mail: consolato.stoccarda@esteri.it
Documenti: Per i cittadini italiani serve la carta d’identità
Fuso orario: stessa ora rispetto all'Italia.
Voltaggio energia elettrica: Tensione: 230 V - Frequenza: 50 Hz
Note: Il tipo F ("Schuko",abbreviazione di "Schutzkontakt") è lo standard. La spina di tipo C ("Euro-Stecker") è diffuso specialmente per i carichi a bassa potenza,mentre la presa a muro è rara. È frequente la distribuzione trifase+neutro agli utenti residenziali.
Valuta: Euro.
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna.
Periodo consigliato: Tutto l’anno.

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