Dove sono in questa storia è un’autobiografia pubblicata quest’anno, nel 2011. Un racconto personale, un album di ricordi, fotografie, colori, immagini, suoni confusione e tanti tanti volti e storie: proprio come nei suoi film. “Nel millenovecentosessantuno Jurij Gagarin volò nello spazio, e io andai a scuola.”, con queste parole ha inizio il viaggio letterario nella memoria e nella vita, della durata di trecentoquarantuno pagine. Diciassette capitoli. Quindici anni di lavoro. Il risultato è una riflessione onesta e dettagliata su sé stesso, l’uomo e il regista, i suoi successi e insuccessi tanto professionali quanto personali.
Ma non ci sono solo Emir Kusturica e i personaggi della sua vita in questa autobiografia, parallelamente alle vicende dell’uomo ci sono anche quelle della Storia: la Sarajevo degli anni Sessanta, Tito, la guerra, la fine della Jugoslavia. Anzi, più che essere paralleli, i due sviluppi si intersecano: la fine della Jugoslavia e quella di suo padre, la morte di Dio, quella dei rapporti con i vecchi amici e con Sarajevo, Miloševic´ e la malattia della madre, tutto in un unico grande affresco. Così come l’amore, le passioni personali e la strada nel cinema, di nuovo, tutto insieme: Charlie Chaplin, l’amore per quella che sarebbe diventata sua moglie Maja e per la scuola di cinema a Praga, Fellini, Dostoevskij, i primi film, l’America, Johnny Depp.
Geniali, eccessive, invadenti, rumorose e caotiche sono le pellicole sceneggiate e dirette da Emir Kusturica. Con lo stesso fare invasivo e prepotente il regista-musicista- scrittore ha guardato dentro la scatola dei propri ricordi e quelli di un intero paese.