Dove sono Vespa, Floris, Santoro?

Creato il 17 agosto 2011 da Brunougolini
Dove sono Bruno Vespa, Giovanni Floris, Michele Santoro, Gad Lerner? Guardiamo con morboso interesse gli schermi televisivi e per fortuna troviamo Enrico Mentana con Luca Telese e la Costamagna sulla Sette,  e poi Bianca Berlinguer e Maurizio Mannoni su Rai 3. Pochi contributi preziosi per cercare di capire. Che cosa ci aspetta al ritorno delle vacanze (per chi le fa)? Come sarà l’autunno degli italiani brutalmente impoveriti? Altro che Robin Hood all'incontrario come predicava Tremonti.
Dico subito che non vorrei il ritorno dei nostri eroi televisvi per poter dare vita ai frastornanti battibecchi a cui eravamo spesso abituati. Vorrei un’altra cosa. Trasmissioni che forse non avrebbero bisogno di spezzare le ferie di nessuno. Qualcosa di tipicamente estivo per la radiotelevisione e che solitamente riguarda spezzatini di varietà del passato in bianco e nero. Ecco sarebbe interessante, invece delle tradizionali scenette con Totò, Vanda Osiris, Macario, veder scorrere altri personaggi molto più attinenti alla crisi che stiamo vivendo. Una specie di Maxi-Blob con tutti gli interventi in cui molteplici esponenti politici inneggiavano alla diversità  dell’Italia, immune dal contagio del disastro economico, data la presenza di una classe dirigente avveduta.
 Comincerei da quel Silvio Berlusconi che con una spudorata faccia di bronzo annunciava che mai avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani, per continuare con le varie Santanché, i Castelli, i Sacconi... Tutti intenti a spiegare, con grinta e passione, rintuzzando le smentite dell'opposizione, che l’Italia non era certo la Grecia. Un castello di fandonie che potrebbero portare ad una nuova norma da inserire nel decreto anti-crisi: una severa sanzione pecuniaria per chi sostiene balle in televisione, imbrogliando gli italiani.
E a proposito di balle è riapparsa su l’Espresso una vicenda già raccontata in questa rubrica. Riguarda un’azienda bergamasca. Qui il giudice ha sentenziato che una commissione certificante aveva considerato, sbagliando, come validi contratti a progetto riguardanti 417 lavoratori. Chi aveva concesso questa specie di bollino blu, raccontando, appunto, una balla, era una commissione presieduta da Michele Tiraboschi, uno studioso discusso ma anche apprezzato, allievo di Marco Biagi e collaboratore del ministro Maurizio Sacconi. 
L’episodio invita a riflettere sulla massiccia crescita di certificatori e consulenti, specie dopo che col “collegato lavoro” la cosiddetta certificazione è stata estesa e resa più vincolante. Chi certifica - si chiede l'Espresso  - «lo fa perché i contratti sono davvero validi o perché così ci guadagna e ha interesse a farsi dare nuovi incarichi?». Fatto sta che il centro studi Marco Biagi tramite l’attività di certificazione ha incassato - leggiamo sempre - 212 mila euro nel 2009 e 337 mila nel 2010. E se si introducessero nel decreto anche misure atte a ridimensionare tali consulenze?

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