Prendete le Isole Comore, sì, il panorama che vedete qui: non è un bel posto? Quasi idilliaco. Spiaggette, verde, minareti e sobrie torri , quasi un luogo incantato (se non fosse, forse, per le troppe parabole a vista). Eppure, dal 1975 ad oggi, vi sono stati ben 20 colpi di Stato con giunte militari che si sono succedute in rassegna. Altro che tranquillità…
Di idillio, invece, non si può proprio parlare per i Paesi africani martoriati da malattie e guerre civili. Il rapporto cita Liberia, Libia, i Sudan, Somalia, le Guinee, Sao Tomé e altri; aggiungiamo (dall’Asia) l’Afghanistan. Strano che in questa top 25 non vi sia la Siria… In compenso c’è il Turkmenistan, dove mancano guide turistiche…
E che dire dei paradisi “pacifici” come Kiribati, la Isole Marshall, le Salomon, Tuvalu e Nauru? In realtà, da quelle parti non è che vi siano particolari pericoli, sempre che l’ “isolamento” non sia ritenuto tale. La didascalia recita: “Pochi collegamenti con il mondo”. Carina questa… sì, in effetti, lì sei “fuori dal mondo”. E qualcuno potrebbe pure lamentarsi? Ah, ho capito. “Manca la connessione wi-fi”, “non c’è campo”, “e gli spaghetti?”… caro Gauguin, avevi ragioni, ma già alla fine dell’Ottocento erano in pochi a capirti. [R.S.]