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Dr. Alemán, August Diehl ci porta nel pericoloso paradiso di Calì

Creato il 09 agosto 2014 da Nicola933
di Silvia Chierzi Dr. Alemán, August Diehl ci porta nel pericoloso paradiso di Calì - 9 agosto 2014

Dr. Alemán, August Diehl ci porta nel pericoloso paradiso di Calì

Dr. Alemán (id.)
Genere: Drammatico / Biografico
Regia: Tom Schreiber
Cast: August Diehl, Marleyda Soto, Andrés Parra, Hernán Méndez, Victor Villegas
2008
106 min

Di Silvia Chierzi. Marc (August Diehl) è uno studente di medicina di 26 anni che sta ultimando i suoi studi, per farlo va in Colombia per uno stage presso l’ospedale del luogo. Arriva nella città di Santiago de Cali e già dal primo giorno respira l’aria di violenza e terrore del luogo scalfito dalle continue lotte tra gang rivali.
La sua famiglia cerca di proteggerlo da qualsiasi tipo di cattiveria e di svago che la città offre, ma i loro

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tentativi sono vani. Ben presto Marc si lascia travolgere in una spirale capitanata dall’uso ripetuto di droga e rimane vittima delle gang del luogo.
Una mattina Marc si ferma nel chiosco di una giovane ragazza, Wanda, per prendere un caffé. Marc è attratto dalla giovane ragazza e finisce per andare a trovarla spesso, così facendo finisce nel vortice di criminalità della favela Siloé. Marc fa amicizia con un gruppo di ragazzi, capitanati dal giovane Pavito, che diventerà il suo spacciatore personale e il suo “protettore”. Marc comincia una relazione con Wanda ed è sempre più sensibile ai fatti che accadono nella favela, sotto i suoi occhi. Durante un turno in ospedale Marc vede fuggire un malavitoso, El Juez, per salvarsi la pelle non reagisce e lascia scappare l’assassino. Pavito chiede a Marc di denunciare l’accaduto, ma lui rifiuta perché teme una ripercussione da parte della gang, allora Pavito gli chiede di fare una scelta: con loro o contro di loro.

El Juez convoca Marc nel suo covo e gli offre di lavorare per lui, mentre sua moglie Belinda comincia ad amoreggiare in modo accattivante con Marc sotto gli occhi indifferenti del malavitoso. El Juez parla dei giovani della Siloé definendoli feccia, sostenendo la sua somiglianza con Marc, lui protegge la sua baraccopoli eliminando la feccia che lo circonda e Marc fa lo stesso nel suo lavoro. Un pensiero distorto e controverso che Marc non comprende, ma accetta di essere il suo braccio destro per salvarsi la pelle.

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Marc è sconvolto, arriva in ospedale stranito e dubbioso, comincia a farsi delle domande a cui non sa darsi più una risposta. In quel momento arriva all’ospedale un membro della gang di El Juez, vittima di un attentato, Marc lo guarda e la sua reazione è contraria al suo giuramento. Il suo supervisore lo vede e lo caccia dall’ospedale sostenendo che ogni vita va salvata, senza eccezioni, senza pensare a chi sono, sono delle vite, questo e solo questo conta. Pavito è vittima di una ripercussione da parte della gang rivale e Wanda è costretta a lasciare Marc e la Siloé, assieme ai suoi ragazzi. Gli amici di Pavito picchiano Marc, lo ritengono responsabile della morte di Pavito e lo credono un traditore.

Marc è pronto a vendicare il suo amico Pavito e grazie all’aiuto del suo collega ottiene una pistola e un incontro privato con El Juez in un albergo della città.

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All’albergo arriva Belinda, vuole fare sesso con Marc prima che arrivi suo marito. Marc è schifato, arrabbiato e sfoga parte della sua rabbia sulla donna. Poco dopo arriva El Juez con una sorpresa: tiene in ostaggio Wanda. Marc lo implora di lasciarla andare e scatta, El Juez senza pensarci troppo spara un colpo in testa a Wanda. Un’esecuzione. Marc guarda la sua donna stesa in un mare di sangue, estrae la pistola e spara ai due criminali.
Nella scena finale vediamo la facciata dell’hotel e sentiamo dei colpi d’arma da fuoco che precede l’uscita di Marc dalla stanza. Durante l’ultima ripresa vediamo il ragazzo, sporco di sangue e stravolto, che si siede al quartier generale della polizia durante l’attesa del suo passaporto tedesco. È libero di andare.

Il film è stato presentato per la prima volta nel 2008 al Karlovy Vary Film Festival e lanciato

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nei cinema tedeschi il 14 agosto dello stesso anno. Il film è tratto dalla vera storia di un amico del regista Tom Schreiber, andato in Colombia come medico, mantenendo una continua corrispondenza col regista.
Per rendere il film più autentico possibile c’è un cast molto variegato, troviamo attori professionisti affiancati a dilettanti, i quali hanno partecipato a diversi laboratori teatrali prima di arrivare sul set.
Il gioco funziona e regala al film una sfumatura di vissuto necessaria per amare questa storia. August Diehl calza a pennello il ruolo di Marc, con la sua innata bravura regala preziosi consigli agli attori dilettanti presenti sul set che osannano la sua professionalità e la sua disponibilità a spiegare loro piccoli trucchetti per una scena perfetta. Un film che indigna, emoziona e fa riflettere. Dannatamente vero, come un pugno nello stomaco.

Dr. Alemán, August Diehl ci porta nel pericoloso paradiso di Calì

Premi:
Screenplay Award 2006: premio per la Miglior sceneggiatura ad Oliver Keidel.
Festival di Viña del Mar, Cile: premio per la Miglior Attrice a Marleyda Soto.

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