Pensieri sparsi sulle Dr.Martens. E sul loro essere trasgressive. O pseudo tali. Perchè diciamocelo, non siamo più nella Londra anni ‘90. La moda riusa e ricicla ogni trend, anche quello più anti conformista. E lo fa suo. Nel bene o nel male. Cattivo gusto o meno. E ora è toccato a loro. Al simbolo di una trasgressione che oggi trasgressione non lo è più. Al simbolo della musica punk, delle creste colorate e dell’underground. Dei Clash e degli scantinati in cui inizialmente suonavano. I Dr. Martens non sono più il simbolo di tutto questo, no. Hanno un’aurea patinata, ora. Hanno i fiori, la vernice colorata e una allure quasi bon-ton. Viste ai piedi di Giovanna Battaglia in una veste mirror/argentata, ai piedi di tante modelle e perfino ai miei. Il brand londinese ha davvero re interpretato, con un successo quasi insperato, l’ultimo baluardo che la moda avrebbe potuto conquistare. Quando i colori erano solo:neri, bordeaux e verdi, che già con il verde eri il più trasgressivo di tutti. Quando li acquistavi per essere “diverso”. Ora tutto questo ha lasciato spazio alle tinte pastello, alla scarpe bi o tri colore, stile gangster anni 20 e alle stampe a pois. Che dire, un ottimo esempio di svecchiamento di un marchio che, troppo in fretta era stato catalogato come impossibile da accostare alla “moda”. Ora la moda la fa.
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