Dr rath: c'e' un legame tra infarto e scorbuto (e carenza di vit c). il colesterolo on c'entra

Creato il 18 dicembre 2012 da Cribassi
Ogni anno, nella sola Italia muoiono circa 120.000 di uomini e donne in seguito a infarto cardiaco e ictus. il numero di persone che sono sacrificate al business farmaceutico con le malattie cardiovascolari è pari al  numero degli abitanti di grandi città italiane come Pisa, Ancona, Bergamo, Vicenza, Bolzano, Perugia, Pescara.
E ciò nonostante oggi sia possibile prevenire ampiamente le malattie cardiovascolari!
È possibile far regredire, in maniera naturale, la calcificazione delle arterie, che è la causa di infarto e ictus. Infarto e ictus – attualmente la prima causa di morte in tutta Europa – saranno, di conseguenza, sconosciute alle generazioni future. 

Sapevate che l'arteriosclerosi è una forma precoce dello scorbuto, la  malattia dei marinai?
Per entrambe le malattie la causa è la  stessa: una carenza di vitamina C che  rende le pareti arteriose fragili.
I depositi arteriosclerotici sono una  specie di meccanismo riparatore dell'organismo per stabilizzare provvisoriamente le pareti arteriose. L'apporto ottimale di vitamina C e di altri nutrienti mantiene la funzionalità  ideale delle pareti arteriose, prevenendo così l'arteriosclerosi.

L'apporto ottimale di vitamina C consente la produzione e il funzionamento ideali del collagene. Una parete solida dei vasi sanguigni ostacola la formazione di depositi arteriosclerotici. Generalmente la nostra alimentazione include una quantità di vitamina C sufficiente a prevenire la manifestazione dello scorbuto.
Ben pochi  assumono attraverso l'alimentazione una quantità di vitamina C sufficiente a mantenere le pareti arteriose sane e solide. Di conseguenza la parete interna delle arterie presenterà piccole fessure e lesioni, dove si formano i depositi. L'esaurimento completo delle riserve di vitamina C, un tempo frequente nei marinai, causa la dissoluzione del tessuto connettivo nel corpo e nei vasi sanguigni. I malati di scorbuto muoiono nel giro di pochi mesi per emorragia interna.

Perché l'ipercolesterolemia  non è la causa diretta dell'arteriosclerosi
Per troppo tempo è stato dato credito all'industria farmaceutica dai profitti miliardari, la quale asseriva  che l'ipercolesterolemia e altri fattori di rischio  danneggiano la parete arteriosa causando la formazione di depositi arteriosclerotici. 
Dopo la scoperta del legame tra scorbuto e infarto cardiaco questa tesi non è più sostenibile.
La colesterolemia non è la causa diretta dei depositi arteriosclerotici. La causa è invece la carenza cronica di micronutrienti, che indebolisce e logora le pareti  arteriose.
La scoperta del legame scorbuto-infarto cardiaco capovolge la concezione del mondo. L'attenzione non deve essere rivolta ai sintomi – come per es., l'ipercolesterolemia – bensì all'unico fattore decisivo: la solidità delle pareti arteriose.

Nel caso di una carenza cronica di micronutrienti il fegato riceve il segnale per aumentare la produzione di sostanze riparatrici. Le molecole in grado di riparare una parete arteriosa indebolita includono colesterolo, LDL (Low-Density-Lipoproteine), trigliceridi e altri prodotti del metabolismo. Per questa ragione la lipemia aumenta.

Pertanto l'aumento dei valori lipemici non è la causa delle malattie cardiovascolari, ma piuttosto una conseguenza della malattia che si sta sviluppando. Possono diventare un problema se le pareti dei vasi sanguigni sono già indebolite a causa di una carenza cronica di nutrienti

Crolla la favola comune del colesterolo come causa d‘infarto!!Diversamente dal grupppo di controllo, nei pazienti trattati con le statine si erano formati, due volte più velocemente, i depositi aterosclerotici nelle coronarie – la causa d‘infarto.

Per evitare scandali, le case farmaceutiche interessate non divulgarono i risultati di queste indagini, compromettendo con ciò intenzionalmente la salute di circa 5 milioni di persone, che nel frattempo hanno assunto e assumono questi preparati.


Il 15 gennaio (2008) il New York Times riportava gli esiti terrificanti di uno studio clinico sugli effetti collaterali di due farmaci ipocolesterolizzanti (statine): Le statine si vendono in seguito all‘ipotesi errata che un elevato livello di colesterolo sia causa d‘infarto. I produttori di questi farmaci intascano ogni anno con quest‘imbroglio più di 30 miliardi di Euro.


Perché non sorprende il fallimento degli ipocolesterolizzanti nella prevenzione degli infarti e ictus
I soci e consulenti della nostra Alleanza per la Salute da tempo sanno già che il dogma colesterolo-infarto cardiaco è solo una „favola“ proveniente dalla sezione marketing delle industrie farmaceutiche.
 

Già più di un decennio è trascorso da quando il Dr. Rath presentò delle prove scientifiche che attestavano l‘inutilità nel ridurre arbitrariamente il livello di colesterolo per prevenire l‘infarto e l‘ictus.
Se un elevato livello di colesterolo danneggiasse le pareti delle arterie, questi danni dovrebbero emergere non solo in prossimità del cuore, ma anche in tutto il sistema circolatorio.Dr. Rath aveva ragione sin dall‘inizio !!
 

L‘articolo del „New York Times“ formula con molta cautela fin dove le conseguenze di questi studi possono giungere: „I risultati destano dubbi nell‘attuale convinzione che la  riduzione del livello di colesterolo sia la chiave per la salute del cuore".
IL RESTO E MOLTO DI PIU' SU QUEST PDF: 
http://www.dr-rath-alleanza.org/pdf-files/corso_base_di_medicina_cellulare.pdf

DR RATH DA BERLINO

Presentazione del Dr. Rath sulle relazioni fra industria farmaceutica ed EU (Bologna 16-11-2012)
http://www.youtube.com/watch?v=id0NTXpfsL0Parte 1di3http://www.youtube.com/watch?v=f2xBq5zOVgEParte 2di3http://www.youtube.com/watch?v=jbyh30HIALcParte 3di3
dr Perugini Billi (qui per aquisto libro)La verità è che il colesterolo e i grassi saturi non sono la causa delle malattie cardiovascolari. Seguire una dieta povera di grassi non vi fa vivere più a lungo. La "Teoria Lipidica", che così tanto ha condizionato le nostre abitudini alimentari, non è mai stata dimostrata e rimane una semplice teoria. Dietro alle campagne antigrassi o per ridurre il colesterolo nel nostro sangue con l'uso di farmaci, si nascondono colossali interessi economici.  

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