Tengono sempre i piedi in terra i nati sotto il segno della Vergine. Sarà per questo che Dragan Travica, regista dell’Acqua Paradiso Monza, uno di quelli che oggi qualcuno chiamerebbe “nuovo italiano” essendo nato in Croazia e in possesso del doppio passaporto, ha scelto in uno sport dove tutti vogliono staccarsi dal suolo per schiacciare, un ruolo in cui i piedi si tengono più spesso in terra.
Sarà per questo radicamento alla realtà, che non gli impedisce però di essere più che ambizioso che, anche dopo aver vinto due volte su tre nel giro di una settimana (nell’ultima di campionato e nelle prime due gare dei play-off) la sfida personale con il regista campione del mondo Bruninho appena arrivato a Modena per sostituire l’infortunato Esko, non si scompone.
“Bruninho è campione del mondo e fa parte di un gruppo formidabile come quello del Brasile – esordisce Travica -. Quindi tanto di cappello, ma io penso che ogni giocatore riesca a esprimersi al meglio se c’è un gruppo che lo fa esaltare. Non è così automatico che con compagni diversi possa essere lo stesso”.
Dragan Travica è così. Parla sempre senza peli sulla lingua, al limite dell’irriverenza. Anche quando deve discutere della sua prossima avventura con la nazionale azzurra. Dopo due anni di paziente attesa, infatti, potrebbe essere arrivato il suo turno. Nella prima lista dei 25 del nuovo tecnico azzurro Mauro Berruto, il regista degli arancioblu è il “meno giovane”, sua definizione, tra i palleggiatori, fatto salvo per Boninfante.
“So di avere la stima e la fiducia di Mauro (Berruto, ndr) – ammette -. So che avrò maggiore responsabilità degli altri compagni di reparto ma non vedevo l’ora di prendermela perché mi sento assolutamente pronto. Ho la possibilità di giocarmi un posto da titolare in Nazionale. Sono sereno, contento e stimolatissimo”.
Uno stimolo che il numero 13 dell’Acqua Paradiso si porta come bagaglio anche in questo finale di stagione. Il quarto posto ‘rubato’ a Modena nell’ultima della stagione regolare e la vittoria contro gli stessi modenesi in gara-1 dei play-off non fanno che accrescere le ambizioni del regista 24enne. “Mi stimola la possibilità di arrivare in semifinale – confessa -. L’anno scorso con Monza ci siamo fermati ai quarti. E siccome, per indole, io cerco in tutte le cose della mia vita di migliorarmi il mio obiettivo personale, ma anche quello della squadra, è arrivare in semifinale”. Nonostante lo stop di gara-2 al PalaPanini, un palazzetto che Dragan conosce molto bene per averci trascorso, con pochissime soddisfazioni, la stagione precedente al suo arrivo a Modena oltre le giovanili.
“A Modena ho avuto una grande occasione ma avevo qualche anno in meno, ci sono stati molti infortuni e non abbiamo centrato i play-off – ricorda -. Ma ho approfittato di quella stagione che mi ha deluso, per crescere. Oggi per me Modena è l’avversaria dei play-off e, nello stesso tempo, una città di amici favolosi e di un’annata pallavolistica un po’ sfortunata”. E anche l'avversaria da battere ad ogni costo mercoledì 13 alle 20.30 in gara-3 al PalaIper.
(Pezzo pubblicato sul Corriere dello Sport del 12 aprile 2011)