Stronzi si nasce e lui modestamente lo nacque. Ma ripeto, sono pensieri che navigano nel territorio dove i bagliori onirici sono come l’aurora boreale. E tuttavia dentro questi pensieri ho risolto qualcosa che rodeva da tempo, una puntura di spillo che mi prendeva quando Draghi compariva nei servizi, sempre encomiastici, di qualsiasi nostra televisione: quel viso mi ricordava qualcosa, non un’altra faccia, non una rassomiglianza, ma una sensazione. E stamattina finalmente l’ho capito: la sua faccia è l’equivalente gestaltico di quelle strette di mano mollicce che ti sembra di toccare una salsiccia. Una tipica modalità delle personalità prevaricatrici/sottomesse, di quelle che una volta sotto padrone, rassicurate dalla dipendenza, sono capaci di qualsiasi arroganza verso l’esterno. E gli italiani, dopo che il sistema politico nel suo complesso ha coccolato e portato all’ascesa questa salsiccia della finanza, per evidenti interessi propri, adesso sono espropriati delle loro decisioni dal servitore del sistema finanziario e della Merkel. Infatti adesso per evitare il pericolo che l’Italia si possa dare un salario di cittadinanza ai disoccupati italiani, (quasi gli unici a non averlo nel continente) sta pensando a un qualcosina di europeo con però una compensazione di nuovi massacri sociali e sottrazione di diritti sul lavoro.
Purtroppo ho pochissime speranze che si trovi chi sappia tenergli testa. O meglio più che a lui a cui dovremmo chiedere qualcosa come 12 mila miliardi di vecchie lire di risarcimento, a quei poteri cui ci siamo inchinati con tanta superficialità nell’anno montiano. Draghi è sicuro che ci inchineremo ancora, nonostante il terremoto elettorale e che alla fine si troverà la quadra per la Grecia. E alcune premesse di Grillo riguardo al debito lo fanno intendere benissimo. Vedremo. Ma io ho solo voglia di tornare a sognare, almeno lì i manrovesci li si può dare.