In realtà, Drak’kast non è un’opera fantasy nel senso classico del genere, ma un pot-pourri di stili e modelli, fusi abilmente nella creazione di un universo accattivante e coerente. L’Autore spazia con facilità dall’ispirazione tolkeniana all’epica classica, dall’antica arte dei menestrelli al poema cavalleresco, lasciando intendere (ma senza farne sfoggio) la sua profonda conoscenza dei miti classici e delle leggende nordiche, divertendosi a mescolare il tutto in una coraggiosa sperimentazione e senza mai scadere nel banale.
Il canto si fa custode di memorie ancestrali e la musica diviene magica arma tra le dita dei cantori, creature incantate si muovono e agiscono nel favoloso mondo inventato dall’Autore, un mondo dotato di una vita autonoma, fatta di miti, leggende, razze, dotato di una sua struttura coerente e realistica.
Il poema è incastonato in una cornice in prosa, ma anche quando la narrazione si fa poesia il linguaggio di Corselli rimane comprensibile e vicino al lettore, pure a quello meno avvezzo all’epica classica, cui spesso capita di pensare andando avanti nella storia.
Il lettore, inoltre, è supportato da Appendici con le quali l’Autore facilita l’orientamento nel suo originale universo fantastico, dando anche indicazioni sull’interpretazione stilistica da dare ai suoi versi.
In conclusione, per quanto probabilmente non tutti apprezzeranno la sperimentazione (è dura rompere le convenzioni, ma sono sicura che Corselli sapeva benissimo a cosa andava incontro proponendo il suo “poema fantasy”!), ritengo che Drak’kast sia un’avventura originale per i lettori amanti del genere, che seguiranno con sicuro interesse le gesta di Elkoydas, drago metamorfosato in un elfo cantore.
Monica Serra
Fabrizio Corselli, Drak’kast, Edizioni della Sera, 2011, € 12.00