Altro giro, altra corsa! Ecco il Dream Team NBA per la 11^ settimana di regular season
La stagione regolare NBA transita nel 2016 portando con sé più conferme, che sorprese. La sorpresa è che in Illinois è stato spodestato Michael Jordan nel record di punti segnati in metà partita, dal sempre più solido Jimmy Butler. Le conferme, oltre alla guardia dei Bulls, sono altri 4 papabili per il vicino NBA All-Star Game, in forza a Los Angeles, Oklahoma City, Miami e Sacramento.
PM, Chris Paul: da un paio di settimane i Clippers sono orfani di Blake Griffin, ma la grinta e il talento di Chris Paul stanno riportando la franchigia di Ballmer dove ci si aspettava a inizio stagione. Il 2016 del ragazzo del North Carolina parla chiaro: 18.0 punti, 16.5 assist, 4.5 rimbalzi. Come si può chiedergli di più? Quasi certa la sua presenza all’ NBA All-Star Game, mentre la striscia positiva dei californiani tocca quota 7 vittorie consecutive (la migliore in stagione).
G, Jimmy Butler: se ci fossero ancora dubbi su chi fosse la stella della franchigia in Illinois, il 26enne nativo di Houston ha fatto chiarezza sul caso. Dopo un primo tempo piuttosto anonimo contro i Toronto Raptors (2 punti, 1/4 dal campo), il #21 dei Chicago Bulls si è caricato la squadra sulle spalle e ha segnato la bellezza di 40 punti (10/14 dal campo) nei successivi 24 minuti, con tanto di tripla fuori ritmo e contestata a 30 secondi dalla sirena. Di fatto, la shooting guard dei Bulls ha infranto il record di franchigia di punti in metà partita, che apparteneva ad un tale chiamato Michael Jordan (39 contro i Bucks, il 16/02/1989).
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— NBA on TNT (@NBAonTNT) 7 Gennaio 2016
AP, Kevin Durant: come il collega dei Los Angeles Clippers, l’ala piccola degli Oklahoma City Thunder ha fatto registrare (in questo 2016) una doppia-doppia di grande spessore. Di media, KD ha messo a segno 27.5 punti (55% dal campo, 83% da tre, 94% liberi) con 14 rimbalzi, oltre a 2.5 assist e 2.5 stoppate. Con questi numeri, i Thunder sono riusciti a trovare due vittorie importanti (Memphis, Charlotte), concedendo meno di 95 punti in entrambe le gare (vero tallone d’Achille della squadra allenata da Donovan).
AG, Chris Bosh: volano alto nella Eastern Conference, con i Chicago Bulls, anche i Miami Heat di Dwyane Wade e Chris Bosh. Il lungo ex Toronto Raptors ha preso per mano i propri compagni di squadra in questo avvio di 2016, portando alla causa tre vittorie consecutive prima del passo falso -inaspettato- contro i New York Knicks. Il #1 ha messo a referto 24.5 punti e 7.5 rimbalzi a partita (47% dal campo), conditi da 2.3 assist e 1.0 stoppate.
C, DeMarcus Cousins: le aspettative intorno ai Sacramento Kings erano superiori rispetto al rendimento effettivo dopo più di due mesi dall’inizio della stagione NBA. Nel nuovo anno, il ragazzone prodotto del Kentucky non è mai sceso sotto i 30 punti (32, per la precisione) con una media di 33.3 punti a serata, tirando con il 51% dal campo ed addirittura il 42% da tre. Ordinaria amministrazione a rimbalzo, la cui casella nella statistica recita 15.0 a gara. Tuttavia, la vera sorpresa sono le palle rubate, perfino 6 contro Dallas -con un OT-.
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— NBA (@NBA) 3 Gennaio 2016