Dream Team NBA, 14^ settimana

Creato il 28 gennaio 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

Altro giro, altra corsa! Ecco il Dream Team NBA per la 14^ settimana di regular season

Si avvicina l’ NBA All Star Game e continua la marcia inarrestabile dei Golden State Warriors, che, per ora, tengono testa ai leggendari Chicago Bulls di Michael Jordan. Ad est, intanto, nella città dell’ASG sognano con 9 vittorie consecutive ed un record di franchigia a portata di mano, mentre a Boston ed Indianapolis si puntano i play-off con squadre giovani ed agguerrite. Tornando ad ovest, infine, il rientro dall’infortunio di uno dei migliori rim protector della NBA.

PM, Stephen Curry: dopo 46 partite, i Chicago Bulls del ’95-’96 erano 41-5; dopo 46 partite, i Golden State Warriors del ’15-’16 sono 42-4. Nella Baia, i ragazzi di Steve Kerr (e Luke Walton) hanno il miglior OffRtg (punti segnati per 100 possessi) della NBA, con 115.1, ed il quarto miglior DefRtg (punti subiti per 100 possessi) con 102.3. Nelle ultime 5 partite, vinte (Cleveland, Chicago, Indiana, San Antonio, Dallas), Steph Curry viaggia a 30.0 punti di media con il 55% dal campo ed il 52% da tre. Con una media di 5.4 triple realizzate, il #30 aggiunge 7.8 assist, 5.2 rimbalzi e 2.8 rubate, a fronte di 1.2 turnover e di una maggiore applicazione difensiva rispetto al passato. Ciliegina sulla torta, infine, contro San Antonio (459esima partita in carriera) l’MVP in carica ha raggiunto quota 1400 bombe, diventando il più veloce di sempre a tagliare questo traguardo (Ray Allen impiegò ben 629 gare).

G, Kyle Lowry: è già storia, per la franchigia canadese, quella che sta scrivendo il #7 dei Raptors nell’ultimo mese. In coppia con DeMar DeRozan, la Point-Guard a Toronto ha portato a 9 le vittorie consecutive di Toronto, eguagliando il record che risaliva a marzo/aprile 2002. I Raptors, soprattutto con Lowry, sono la squadra che più segna in penetrazione (23 punti a partita) in stagione, mentre sono la seconda miglior difesa NBA nelle ultime 9 partite. In una settimana ricca di insidie (Heat, Clippers, Wizards), Kyle Lowry ha registrato in media 21.6 punti, 5.6 assist, 4.0 rimbalzi e 1.3 rubate, con soli 2.3 turnover a partita, tirando con il 50% dal campo, il 45% dall’arco ed il 94% ai liberi).

Jae Crowder takes it off Dirk’s noggin and straight to the hole! pic.twitter.com/lkyTNRQqwl

— Boston Celtics (@celtics) 19 Gennaio 2016

AP, Jae Crowder: viaggiano a vele spiegate i Boston Celtics, con 7 vittorie nelle ultime 9 ed una striscia di 4 vittorie consecutive, che, ad oggi, vale il quinto posto nella Eastern Conference. Nell’ultima settimana Jae Crowder sta dimostrando di avere molto da offrire ad una franchigia che sogna i playoff e, al tempo stesso, una scelta tra le prime tre all’ NBA Draft 2016 (via Brooklyn Nets). Oltre ad essere l’ala piccola con più rubate in questa stagione (85, dietro a Paul George e davanti ad uno specialista come Kawhi Leonard), il #99 dei Celtics sta dando dimostrazione di avere un tiro più che affidabile (45% nelle ultime 5), anche dai 7.25 metri (42% nelle ultime 5). Fondamentale, infine, per l’attacco di Brad Stevens, che passa da 99.4 (Off-court) a 107.6 (On-court) punti per 100 possessi quando è in campo.

AG, Myles Turner: sfortunatissimo ad incappare in un infortunio dopo appena 9 partite di regular season (8 giocate), la chiamata numero 11 dell’ NBA Draft 2015 è di nuovo sui parquet americani da appena un mese. Nonostante la poca esperienza, la voglia di mostrare il proprio valore al fianco dei più blasonati Porzingis, Towns e Okafor, il rookie degli Indiana Pacers ha ottenuto un minutaggio consistente (17 a partita) in cui è riuscito a realizzare 10.8 punti (fissando il proprio career-high con i 31 contro Golden State), 4.3 rimbalzi e 1.5 stoppate, tirando con il 62% dal campo ed il 67% ai liberi.

C, Rudy Gobert: rientrato da un infortunio una settimana dopo il sopracitato Myles Turner, il lungo francese è subito tornato a farsi valere come rim protector. Il centro degli Utah Jazz nell’ultima settimana ha messo a referto una doppia-doppia di media con 11 punti e 12 rimbalzi, conditi da 2.3 stoppate e 1.6 assist. Nella gara contro gli Charlotte Hornets, vinta 73-102, i Jazz hanno tenuto per la decima volta in stagione (10-0 in tali partite) una squadra avversaria sotto il 40% dal campo, con Rudy Gobert che, in tutta la stagione, ha tenuto i propri avversari al 41.7% dal campo su 11.6 tentativi da lui contestati a partita. Pilastro fondamentale, quindi, della quinta miglior difesa della NBA, che concede 96.8 punti a partita.

.@RudyGobert27 with 3 BIG blocks tonight! #Goberted #UTAatBKN https://t.co/dPc7mVcxHJ

— Utah Jazz (@utahjazz) 23 Gennaio 2016

Next post

Articolo piu recente.

Related Posts

AttualitàBlogCinemaIndustriaMondoNord AmericaOur Modern SocietySocietà & CulturaTecnologia

Netflix è pronta a rivoluzionare il mondo del cinema

BlogCalcioIl corriere SportivoSerie ASport & CuriositàSports

Verona: un tifo così non merita la Serie B

BlogGamingInformaticaOur Modern SocietyTecnologia

Legends of Callasia – Anteprima Beta

AttualitàBlogEconomiaEuropa & PiemonteItaliaMedio OrienteMondoNewsNews from EarthPoliticaRoma

Rouhani e la visita in Italia, tra statue coperte e interessi economici