Dresda, una cittá magica

Da Labandadeibroccoli
Una piccola fuga dalla routine é sempre rigenerante. Questa volta abbiamo proprio fatto una scappatina veloce veloce, due giornate e una notte solo per andare a vedere un´opera italiana. A dire la veritá il nostro amore indiscusso, a teatro, é Nekrosius, ma ora come ora l´unica possibilitá di capirci qualcosa é l´opera visto che, per nostra fortuna, é per lo piú in italiano. Cosí per concederci una serata a teatro siamo andati a vedere "Cosí fan tutte" e abbiamo scoperto la meraviglia di Dresda. Purtroppo la sera abbiamo girato senza macchina fotografica (aó mica ce potevamo present´a teatro con il cascettone al collo), cosí vi dovrete accontentare solo delle foto di giorno e dovrete andare a visitarla per godervi la magia delle sue luci. Questo é soprattutto un post fotografico, ma due notiziole non possiamo non darvele. Dresda, Dresden in tedesco, si affaccia sul fiume Elba ed é conosciuta come "la Firenze sull´Elba" per l sua bellezza e che sia stata una capitale (del regno di Sassonia) lo si capisce al primo sguardo. Il panorama é ricco di imponenti edifici barocchi, grandi cupole, vetrate e giardini vi riempiranno gli occhi. Come buona parte delle cittá tedesche é stata bombardata, ma ha un triste primato: il centro é stato completamente raso al suolo e si parla di circa 18.000 morti. Dopo la seconda guerra mondiale si é trovata dall´altra parte della cortina, é stata parte della DDR e anche questo lo si percepisce alzando lo sguardo, a volte palazzoni in pieno stile socialista si affiancano a fronzoli barocchi. Le attrazioni culturali che offre la cittá sono molte, ma in primis non possiamo citare un "emigrato" italiano di gran lustro :) Ebbene Bernardo Bellotto qui ci ha passato ben 17 anni. Chi é costui? Il Canaletto de noartri :) E´il nipote del piu´noto Canaletto, ovvero Antonio Canal il pittore che ci ha lasciato le piu belle vedute di Venezia. Ma era tutta una famiglia di talentati e cosí anche Bernardo diventa presto famoso, tanto da attirare l´attenzione di Augusto III che lo invita a trasferirsi a Dresda. Tale zio, tale nipote: anche il nostro "emingrante" é un esperto vedutista e oggi é anche possibile fare una foto ricordo con lo stesso panorama immortalato dal Bellotto grazie a una moderna cornice che inquadra lo stesso scorcio. Ovviamente da non perdere é il "Semperoper", teatro fra i piú famosi in Germania, che fu minuziosamente ricostruito dalle autoritá della DDR.   Lo "Zwinger", ovvero una fortezza entro le mura voluta da Augusto II. La Brühlsche Terrasse, ricordata da Goethe come la "terra d´Europa"   E ovviamente la chiesa di Nostra Signora, Frauekirche, la chiesa luterana che é diventata il simbolo della cittá perché completamente distrutta durante la guerra e ricostruita grazie alla generositá dei cittadini. La cittá é un gioiellino, un salotto a cielo aperto, beh per lo meno se ci andate in autunno (come noi) o in primavera-estate.  Perdersi per le strade  

Osservare i passanti e i bizzarri personaggi che si incontrano.

  Perdersi nei giardini.   Rilassarsi lungo il fiume, come se si fosse in aperta campagna.

Ritornare bambini guardando i panni stesi.

O fare del foodshopping in quella che viene considerata la latteria piú bella del mondo, la Molkerei Pfund: nel 1997 é entrata con questo titolo nel libro dei guinnes dei primati.

Purtroppo dentro non si possono fare foto, accontentatevi e andate a visitarla (anche se é un po´fuori dal centro).

Al piano superiore c´é il caffé ristorante collegato. Un luogo molto triste.

Ci aspettavamo che il tripudio di mattonelle e colori continuasse, invece abbiamo trovato moquette e tappezzeria anni ´70.

Ma non ci siamo negati la colazione. E che fate non li provate i prodotti della latteria?

A cena siamo stati in centro, in un ristorante a due passi dall´opera che é un pelo pelo dall´assere troppo kitsch.

Per pochissimo non travalica il confine e resta divertente, superlativo se siete con dei bimbi impazziranno.

E´grandissimo, ha lo specchio magico, le porte che si aprono da sole e la giostra dove sedersi a mangiare mangiare.

La Sophienkeller si trova nella stanza a volta della "Taschenbergpalais", difornte al padiglione "Carillon" dello "Zwinger".

I camerieri sono gentili e asseriscono "Naturalmetne qui possiamo fare tutti i piatti in versione glutenfree senza problemi". come se fosse la cosa piu´normale del mondo.

Per poi tornare dicendo che beh ecco non proprio tutto, ma si impegnano a rendervi la vita piú facile e a cercare soluzioni (andando vanti e dietro dalla cucina -macinando kilometri- con grandi sorrisi). Insomma, nonostante la location superturistica che permetterebbe loro di essere antipatici senza perdere due lire, c´é una buona cucina e un buon servizio.

Questa fuga dal cantiere che si trova a casa ci ha fatto bene.

Ci siamo ricordati perché siamo venuti, che si puó cercare di avere una vita normale anche da espatriati, che la Crucchia non é solo la Baviera, che si puó scappare dal cantiere senza fine della nostra casa ... 

E che forse sti crucchi sono cosí, abituati a vivere in cantieri perenni come se fosse normale.

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