Ryan "Don't call me Young Hercules" Gosling ha una doppia vita. Di giorno lavora in un'officina e come stuntman per scene in macchina con capottamenti deva, di notte come autista per i malviventi: 5 minuti per seminare gli sbirri dopo un qualsivoglia colpo grosso, tutto quello che succede un minuto prima e un minuto dopo sono cazzi altrui.
Tutto bene tutto fico, finchè non si invaghisce della vicina di casa con pargolo annesso, che però è maritata: lui, Standard (sic), di lì a poco esce di prigione e vorrebbe redimersi, ma deve un bel po' di grana a chi lo ha fatto proteggere in galera per evitare che il più sacro dei suoi orifizi venisse profanato. Com'è come non è, l'autista (di cui non si conosce il nome) per proteggere madre e figlio dai bricconi d cui sopra, decide di aiutare Standard a fare un colpo che dovrebbe sistemare le cose. Ovviamente le cose vanno male, Standard viene ammazzeto come un chene e l'autista si ritrova con un milione di dollari che il boss rivuole a tutti i costi.
The Driver però non è bravo solo a guidare, ma a quanto pare se la cava anche a spaccare crani, e infatti da qui in poi il film è una bonanza di sangue e cadaveri, fino al (triste?) epilogo: The Driver riporta i soldi al boss, partono lame su lame: il boss ci rimane, lui è ferito. La vicina bussa alla sua porta ma lui non c'è, sta guidando nella notte verso non si sa bene cosa sulle note di "A real hero".
Noir di alto livello, e il giovane Hercules sforna una prestazione coi controcazzi pur non vestendo i panni di un semidio. Chapeau.
Rating: ***